Il settimo Rapporto prodotto congiuntamente dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) presenta una sintesi delle principali caratteristiche di diffusione dell’epidemia COVID-19 e del suo impatto sulla mortalità totale del biennio 2020-2021 e un’analisi dettagliata della più recente fase epidemica estesa fino al mese di gennaio 2022.
Da inizio pandemia (marzo 2020) a gennaio 2022 l’eccesso di mortalità totale, rispetto alla media 2015-2019, è stato di 178 mila decessi, con gran parte dell’eccesso del 2021 che è stato osservato nel primo quadrimestre quando la copertura vaccinale era ancora molto bassa.
Contestualmente vengono diffusi dall’Istat i dati sui decessi giornalieri per tutti i comuni aggiornati fino al mese di dicembre 2021. La base dati di mortalità giornaliera, che l’Istat ha reso disponibile per il monitoraggio tempestivo dei decessi, è consolidata a distanza di 45 giorni rispetto alla data di evento mediante l’integrazione delle notifiche di cancellazione per decesso di fonte anagrafica (ANPR e comuni) con i dati sui deceduti risultanti all’Anagrafe tributaria.[1] Nel Report si fornisce inoltre una stima anticipatoria a livello regionale, a soli 15 giorni di ritardo data, relativamente ai decessi per il complesso delle cause avvenuti nel mese di gennaio 2022.
L’Istituto Superiore di Sanità ha il compito di coordinare la Sorveglianza Nazionale integrata COVID-19, attraverso l’ordinanza 640 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile del 27/2/2020 (ulteriori interventi urgenti di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili).
La sorveglianza raccoglie i dati individuali dei soggetti positivi al COVID-19 (vedere per definizione di caso circolare 8/1/2021 del Ministero della Salute), in particolare quelli anagrafici, il luogo di domicilio e residenza, alcuni dati di laboratorio, informazioni sul ricovero e sullo stato clinico (indicatore sintetico di gravità della sintomatologia), e sull’esito finale (guarito o deceduto).
I dati, relativi a tutti i casi di COVID-19 diagnosticati microbiologicamente (tampone naso-faringeo positivo a SARS-Cov-2) provenienti dai laboratori di riferimento regionali, vengono raccolti dalle Regioni/Province Autonome attraverso una piattaforma web dedicata e sono aggiornati quotidianamente da ciascuna Regione[2].
Le morti in eccesso sono una misura essenziale per monitorare l’impatto della pandemia sia a livello nazionale che tra paesi; questa stima dovrebbe affiancare sempre i dati sui casi di COVID-19 e sui decessi. Per questo motivo l’Organizzazione mondiale della Sanità e il Dipartimento dell’Economia delle Nazioni Unite e gli Affari Sociali hanno istituito un gruppo tecnico per stimare l’onere globale di mortalità in eccesso associata alla pandemia COVID-19. I rapporti ISS-Istat sull’eccesso di mortalità rispondono proprio a questa esigenza.