Secondo quanto emerge dall’ultima Relazione sulla rilevazione delle vittime dell’attività venatoria, compilata dall’Università degli Studi di Urbino, in Sicilia non è stato registrato alcun incidente di caccia nel corso della stagione venatoria conclusasi di recente.
Tale dato è stato accolto molto positivamente dalle associazioni venatorie riconosciute Federcaccia, Enalcaccia, Arcicaccia, ANLC, ANUUMigratoristi, Italcaccia, e il CNCN – Comitato Nazionale Caccia e Natura, riunite insieme nella Cabina di Regia del mondo venatorio, che da anni è impegnata in una puntuale opera di sensibilizzazione intorno al tema della sicurezza, centrale nel discorso in merito alla caccia responsabile.
La ricerca condotta prende in considerazione esclusivamente gli incidenti di caccia occorsi in relazione a pratiche venatorie lecite e corrette, escludendo di conseguenza tutti quei sinistri verificatisi in occasioni di bracconaggio e atti di violenza intenzionale, in quanto come più volte richiamato dalla Cabina di Regia, attività illegali, e altre cause non facilmente prevedibili come malori, cadute e incidenti avvenuti in natura.
Il risultato virtuoso della regione Sicilia si inserisce in un quadro nazionale che conferma il trend decrescente degli incidenti in ambito caccia negli ultimi anni.
Dall’analisi emerge inoltre che, nel periodo che va dal 1° settembre 2023 al 31 gennaio 2024, gli incidenti a livello nazionale sono stati complessivamente 54, a fronte dei 62 registrati nella stagione precedente, un numero inferiore del 19,53% rispetto alla stagione precedente. Si osserva anche una diminuzione delle vittime, dalle 13 registrate nella scorsa stagione venatoria alle 5 della stagione appena conclusa. Anche su base annua si conferma il decremento: il 2023 si conclude con 8 vittime, a fronte degli 11 decessi del 2022. Osservando il trend sul lungo periodo, il calo appare ancora più significativo perché costante ogni anno.
I risultati registrati quest’anno, sebbene siano incoraggianti in quanto dimostrano un trend positivo per il settimo anno consecutivo, non sono tuttavia un punto d’arrivo, ma rimangono parte di un percorso ancora in fieri, il cui obiettivo è quello di arrivare, nei prossimi anni, a zero incidenti occorsi in ambito venatorio, come avvenuto quest’anno non solo in Sicilia, ma anche in Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Molise, così da ampliare il risultato a livello nazionale.