“L’inchiesta condotta dall’agenzia Reuters, soprattutto nei riguardi dei terzisti che lavorano nella moda, in larga parte conferma quanto denunciando da anni e fa emergere con forza una situazione di sottovalutazione, lassismo e, forse, connivenza. Nemmeno due settimane fa siamo tornati sul problema invitando tutti, a partire dal sindaco e dalla Regione, a intervenire, prima di tutto con controlli più approfonditi.
Abbiamo ribadito un concetto chiarissimo concernente i controlli degli Ispettori della Regione. Questi controlli sono sempre stati molto parziali e non combatteva quel fenomeno di cui si è parlato tanto negli ultimi mesi, cioè lo sfruttamento dei lavoratori al nero e dei clandestini. Gli Ispettori del Progetto Lavoro Sicuro si limitavano soltanto alle violazioni riguardanti gli impianti elettrici, cioè un problema minimale rispetto a quanto emerso e confermato. Un’ altra “anomalia” era la presenza all’esterno dei capannoni della Polizia Municipale che evitava di entrare negli immobili perché avrebbe dovuto identificare i lavoratori e quindi far emergere tutti quelli che lavoravano al nero e gli eventuali clandestini.
Per quanto riguarda le eventuali “soffiate” che arrivavano ai titolari delle aziende, questo episodio è di una gravità inaudita su cui bisogna fare assolutamente luce. Allo stesso modo, bisogna fare chiarezza sui controlli degli Ispettori del Progetto lavoro Sicuro, che – a quanto pare – hanno sorvolato sullo sfruttamento dei lavoratori, ma bisogna chiarire anche perché la Polizia Municipale non sia entrata nei capannoni per identificare i predetti lavoratori. Quali indicazioni avevano ricevuto in tal senso e da chi?
Noi qualche idea l’abbiamo e si può racchiudere nel fatto che l’identificazione dei lavoratori avrebbe comportato un rallentamento dei controlli degli Ispettori della Regione che erano soltanto interessati a sanzionare i titolari per le violazioni della normativa sugli impianti elettrici. Uniche sanzioni che vengono incassate dalla Regione mentre quelle per il lavoro nero invece va nelle casse dell’INPS. Concludiamo chiedendo, a seguito di questa indagine, un intervento della magistratura su tutta l’attività di controllo degli Ispettori della Regione, unitamente a un potenziamento della sicurezza sui luoghi di lavoro, per il rispetto della persona e delle norme ambientali, una richiesta che porteremo avanti anche a livello parlamentari”.
Così, in una nota congiunta, l’On. Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, e Aldo Milone, già assessore del Comune di Prato, dopo l’inchiesta Reuters sul distretto di Prato.