INFLAZIONE, CODACONS: SI CONFERMANO RINCARI DI NATALE

Si confermano i rincari di Natale sulle tasche degli italiani, con i prezzi al dettaglio che in alcuni comparti come alimentari, trasporti e turismo, hanno registrato nell’ultimo mese un sensibile rialzo. Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi dall’Istat.
Per quanto riguarda il mese di dicembre, a fronte di una inflazione stabile all’1,3% si registra una sensibile crescita dei listini alimentari, con i prezzi di cibi e bevande che salgono su base annua in media del +2,2%, mentre il comparto dei servizi ricettivi e di ristorazione segna un +2,9%, più del doppio dell’inflazione media nazionale – analizza il Codacons – Aumenti di prezzi e tariffe che hanno interessato proprio voci legate alle feste di fine anno, aggravando la spesa natalizia delle famiglie.
Allargando lo sguardo all’interno 2024, invece, i prezzi al consumo registrano una crescita media dell’1,0%, che si aggiunge al +5,7% fatto registrare l’anno precedente, a dimostrazione di come i listini al dettaglio, dopo l’escalation causata dalla guerra in Ucraina e dal caro-energia, continuino a salire.
Questo significa che nel 2024 una famiglia con due figli ha dovuto subire un aggravio di spesa pari a +448 euro su base annua a causa dell’aumento di prezzi e servizi (+329 euro la famiglia “tipo”) – calcola il Codacons – nonostante non sussistano più le condizioni che nello scorso biennio hanno spinto al rialzo i listini.
“I prezzi al dettaglio in Italia anziché scendere continuano a salire senza sosta, con aumenti che si aggiungono ai fortissimi rincari registrato lo scorso biennio – afferma il presidente Carlo Rienzi – Incrementi che colpiscono spese primarie come gli alimentari, incidendo sui redditi e sui consumi delle famiglie, il tutto nel totale immobilismo del governo che ancora non ha adottato alcuna misura per calmierare l’inflazione”.