L’Istat ha resi noti i dati dell’inflazione delle regioni e dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita.
In testa alla classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150 mila abitanti più care (Tabella n. 1), torna Bolzano, dove l’inflazione pari a +3,4% si traduce in una maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 1082 euro, ma che schizza a 1.526 euro per una famiglia di 4 componenti. Al secondo posto Bologna, dove il rialzo dei prezzi del 3,5% determina un incremento di spesa pari a 987 euro per una famiglia media, 1361 euro per una di 4 persone, segue Padova, dove il +3,6% genera una spesa supplementare pari, rispettivamente, a 909 e 1339 euro annui. Per Trieste e Catania, che hanno l’inflazione più alta, +3,7%, si tratta, rispettivamente, di 877 e 1286 euro e di 783 e 1058 euro.
La città più virtuosa è ancora una volta Ancona, con un’inflazione del 2,5% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a “solo” 567 euro su base annua.
In testa alla classifica delle regioni più costose (Tabella n. 2), con un’inflazione a +3,5%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 948 euro su base annua, 1359 euro per una famiglia di 4 persone. Segue la Valle d’Aosta, dove la crescita dei prezzi del 3,1% implica un’impennata del costo della vita pari, rispettivamente, a 788 e 1302 euro, terza l’Emila Romagna, +3,2%, con un rincaro annuo di 843 e 1185 euro.