È stato pubblicato l’ Osservatorio di monitoraggio dei flussi di pensionamento con i dati delle pensioni decorrenti nel 2018 e nel 2019.
Il monitoraggio riguarda i trattamenti liquidati fino al 2 gennaio 2020 dalle seguenti gestioni:
- Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD);
- coltivatori diretti, mezzadri e coloni;
- artigiani e commercianti;
- lavoratori parasubordinati;
- assegni sociali.
Nel 2018 si è concluso il percorso di equiparazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne nel settore dei dipendenti privati e dei lavoratori autonomi. L’età minima di accesso alla pensione di vecchiaia è di 66 anni e 7 mesi nel 2018 e di 67 anni nel 2019.
Nel 2019 l’Inps ha liquidato 535.573 nuove pensioni, un dato sostanzialmente in linea con il 2018 (537.160) ma ha registrato un aumento consistente dei trattamenti anticipati (+29,4%) a 196.857 unità anche grazie all’introduzione della cosiddetta Quota 100 e all’aumento di cinque mesi per l’età di vecchiaia che dall’inizio dell’anno scorso è accessibile a 67 anni. Per le pensioni di vecchiaia nel complesso si registra un calo del 15,6% a 121.495, un numero molto inferiore alle uscite anticipate.
Per quanto riguarda la pensione anticipata, nel 2018 è entrata stabilmente a regime la possibilità di pensionamento anticipato con soli 41 anni di contributi per i cosiddetti lavoratori precoci, nei limiti dei fondi stanziati e con richiesta di certificazione dei requisiti entro il 1° marzo 2018.
Ad aprile 2019, inoltre, è stata istituita la pensione Quota 100, che consente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per tutti coloro che abbiano maturato almeno 38 anni di contributi con un’età minima di 62 anni.
A fronte di tali novità, dal 2018 al 2019 si registra una diminuzione del 15% del numero di pensioni di vecchiaia e un aumento del 29% di quelle anticipate.
Riguardo gli assegni sociali, dal momento che nel 2019 il requisito di età è aumentato da 66 anni e 7 mesi a 67 anni, per effetto dell’incremento della speranza di vita, la loro misura risulta nel primo semestre 2019 di entità esigua e riferibile esclusivamente ai cittadini già ultra 67enni che abbiano soddisfatto nel 2019 i requisiti reddituali di legge. Nel secondo semestre 2019 si registra un incremento del numero di assegni sociali liquidati, riconducibile a coloro che, bloccati a gennaio 2019 dall’incremento del requisito di età, sono riusciti ad agganciare il nuovo requisito anagrafico richiesto.
Dall’analisi degli indicatori statistici si osserva infine che:
- il peso delle pensioni anticipate su quelle di vecchiaia aumenta nel 2019 di 56 punti percentuali rispetto al 2018; tale fenomeno è imputabile sia all’aumento dell’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia sia all’introduzione della Quota 100;
- il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia rimane pressoché costante nei due anni di analisi, dal momento che entrambe le categorie di pensione registrano una diminuzione nel 2019;
- la percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili presenta nel 2019 un valore superiore a quello dell’anno precedente di nove punti percentuali; ciò significa un maggiore aumento delle pensioni femminili liquidate rispetto a quelle maschili;
- a livello territoriale il peso percentuale delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia resta sostanzialmente uguale nei due anni considerati.
I dati pubblicati subiranno variazioni a seguito della futura liquidazione di tutti i trattamenti con decorrenza anteriore al 31 dicembre 2019, dovuta allo smaltimento delle domande ancora in giacenza.