La caduta del Pil italiano del secondo trimestre è associata a estesi segnali di ripresa emersi, da maggio, per la produzione industriale e da giugno per i nuovi ordinativi della manifattura e per le esportazioni che hanno riportato forti incrementi sia verso i mercati Ue sia verso quelli extra-Ue, interessando tutte le principali categorie di beni. Lo scrive l’Istat nella nota mensile di agosto sull’andamento dell’economia italiana.
Dopo il crollo di marzo e aprile l’economia mondiale ha iniziato a mostrare segnali di progressivo miglioramento. Il commercio internazionale di merci in volume, che nel secondo trimestre è diminuito del 12,5%, a giugno ha registrato un rimbalzo significativo e diffuso tra i paesi.
Commercio luglio -2,2% mese, -7,2% anno – A luglio 2020 si stima, per le vendite al dettaglio, una diminuzione rispetto a giugno del 2,2% in valore e del 3,1% in volume. Lo rileva l’Istat spiegando che su base tendenziale si è registrata una diminuzione delle vendite del 7,2% in valore e del 10,2% in volume, determinata soprattutto dall’andamento dei beni non alimentari (-11,6% in valore e -15,8% in volume). Si è registrato in particolare un crollo delle vendite dell’abbigliamento e pellicceria, -27,9% su luglio 2019. Rispetto a luglio 2019, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce del 3,8% per la grande distribuzione e dell’11,7% per le imprese operanti su piccole superfici. Il commercio elettronico è in crescita (+11,6%).
Giù vendite abbigliamento, su ferramenta – Crollano le vendite di abbigliamento e calzature mentre aumentano quelle degli utensili e della ferramenta in generale: a luglio, secondo i dati diffusi oggi dall’Istat sul commercio al dettaglio, si è registrato un calo complessivo delle vendite del 7,2% rispetto a luglio 2019 ma se per l’abbigliamento la riduzione è del 27,9% e per il settore delle calzature e degli articoli in cuoio e da viaggio del 17,3% per quello degli utensili per la casa e ferramento si registra un avanzamento del 3,2%, unico dato tendenziale positivo. Nel trimestre maggio-luglio 2020, le vendite al dettaglio registrano un aumento del 12,1% in valore e dell’11,5% in volume rispetto al trimestre precedente. A determinare il segno positivo sono le vendite dei beni non alimentari (+27,4% in valore e +26,2% in volume), mentre i beni alimentari diminuiscono (-1,8% in valore e -2,5% in volume). Rispetto a luglio 2019, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce del 3,8% per la grande distribuzione e dell’11,7% per le imprese operanti su piccole superfici. Le vendite al di fuori dei negozi calano del 7,0% mentre il commercio elettronico è in crescita (+11,6%).
In 7 mesi vendite -8,5%, online +28,5% – Nei primi sette mesi del 2020 le vendite al dettaglio sono diminuite nel complesso dell’8,5% rispetto allo stesso periodo del 2019 mentre il commercio online ha registrato una crescita del 28,5%. Lo rileva l’Istat sottolineando che a luglio si è avuto un calo complessivo delle vendite del 7,2% rispetto a luglio 2019 mentre per il commercio elettronico la crescita è stata dell’11,6%. Hanno sofferto soprattutto i negozi più piccoli con un calo dell’11,7% su luglio e del 14,6% nei primi sette mesi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente mentre la grande distribuzione ha registrato un calo del 3,8% su luglio e del 3,9% nei primi sette mesi. Per le vendite al di fuori dei negozi c’è stato un calo del 7% su luglio e del 17% nei primi sette mesi.