Le stime provvisorie dell’Istat indicano una spesa turistica incoming di soli 23,7 miliardi rispetto ai circa 59 del 2019. Nelle strutture ricettive le presenze degli stranieri sono scese addirittura del 70%.
La crisi sanitaria e le relative misure di contrasto hanno causato nel 2020 un netto calo dei flussi turistici, tanto in entrata che in uscita dal nostro Paese. Sono le stime provvisorie che l’Istat divulga in uno studio sui principali aggregati del “Conto satellite del turismo” (link ai dati competi in pdf). In termini di presenze, gli stranieri in Italia sono diminuiti del 54,6% rispetto al 2019, determinando una spesa turistica di 23,7 miliardi di euro, in perdita di circa 35 miliardi sull’anno precedente. Netta anche la riduzione dei flussi turistici italiani verso l’estero, con il 54,1% di presenze in meno e una spesa di 13,7 miliardi (-65,7% rispetto all’anno precedente).
Nella ricerca l’Istituto di statistica sottolinea che le limitazioni alla circolazione dei movimenti turistici, anche come scelta individuale dettata dal timore del contagio, hanno quindi contribuito a trasformare parte dei flussi turistici che in precedenza andava verso l’estero in flussi domestici, per i quali il calo dei pernottamenti è stato comunque del 32,2%. La forte contrazione dei flussi turistici è ancora più marcata nel caso delle strutture ricettive, dove il calo è arrivato al 70% per i flussi turistici internazionali in entrata e in uscita.