Prende il via ufficialmente l’anno scolastico 2019/2020: tra le questioni più urgenti da affrontare c’è quella del reclutamento e dei mancati concorsi, ordinari e riservati. Il decreto predisposto dal Governo non è stato trasformato in legge e, comunque, non avrebbe risolto il problema. Uno dei punti più controversi è il pieno riconoscimento del servizio svolto nelle scuole paritarie, rispetto al quale Anief si è sempre battuto perché venisse interpretato alla pari di quello attuato negli istituti pubblici.
“Il concorso straordinario – dice oggi al Gazzettino Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che era stato accordato con il precedente governo e di cui noi siamo stati contrari, escludeva docenti afferenti al sistema scolastico nazionale, con servizio nei percorsi Iefp di competenza regionale e nelle scuola paritarie. Se il servizio pubblico comprende il sistema dello Stato, regionale (Iefp) e le scuole paritarie, quando vi sono le immissioni in ruolo, questi docenti vanno trattati tutti allo stesso modo, perché firmano registri, presiedono gli scrutini, promuovono e bocciano. Non si possono attuare discriminazioni, altrimenti si chiude tale sistema”.
Per cambiare lo stato di stallo, che ha portato al vergognoso record di 200 mila supplenti da assegnare, molti dei quali alle prime armi e attraverso una semplice domandina ai presidi, la cosiddetta ‘messa a disposizione, il presidente dell’Anief si appella al nuovo esecutivo politico: prima di tutto: “quando si decide di fare un decreto salva precari, non si può escludere l’Anief che si è sempre battuto per questo”. Poi, si rivolge al prossimo titolare del Miur: “chiediamo al futuro ministero di essere disponibile all’ascolto”.