ISTRUZIONE: Quota 100, da lunedì parte la corsa al pre-pensionamento

Risulta più ampia del previsto l’adesione a quota 100: la pubblicazione della circolare Miur n. 4644, di attuazione del decreto legge 28 gennaio 2019 n. 4, apre infatti le porte della pensioni anche a coloro che compiranno i 62 anni nel corso del 2019 e a chi aveva bisogno dell’anno in corso per raggiungere i 38 di contribuzione minima richiesti.

Nella circolare, pubblicata ieri, vengono riportati nel dettaglio i requisiti necessari e le indicazioni operative per aderire anche alle altre forme di pensionamento anticipato, tra cui opzione donna (fruibile dalle lavoratrici con 59 anni d’età e almeno 35 anni di contributi) e l’Ape sociale, prorogata per tutto il 2019, riservata a chi svolge lavori gravosi e che nella scuola riguarda solamente le maestre dell’infanzia con almeno 63 anni di età e 36 anni di contributi, con bonus di un anno per figlio per le lavoratrici (ma conteggiando non oltre due figli).

 

Alla domanda di pensionamento anticipato, che potrà essere presentata on line da lunedì 4 alle ore 23.59 del 28 febbraio prossimi attraverso il sistema ministeriale Polis, sarebbero interessati tra i 20 mila e i 30 mila dipendenti della scuola: i sindacati già parlano di possibile esodo, anche alla luce dell’alta affluenza di richieste pervenute proprio a seguito della pubblicazione della circolare ministeriale n. 4644 che chiarisce definitivamente quali sono i requisiti per lasciare il servizio. Un numero quindi anche triplo rispetto a quello circolato negli ultimi giorni.

 

“Per molti insegnanti, amministrativi, tecnici, collaboratori e dirigenti scolastici – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – l’accesso alle pensione si sta rivelando un meta irrinunciabile: questo accade per via di una professione che, dopo decenni di lavoro a stretto contatto con gli alunni, sono in alta percentuale costretti ad esercitare la professione convivendo con malesseri, se non patologie, derivanti dal burnout e dello stress da lavoro correlato che lo Stato si ostina a non volere considerare. Tanti di loro sarebbero disposti a rinunciare anche a cifre non indifferenti, visto che l’anticipo pensionistico produrrà, secondo le stime più ottimistiche di fonte governativa, tra il 2% e il 16% netto. Ma c’è anche chi, come l’Ufficio parlamentare di Bilancio, ha invece prospettato delle pensioni decisamente più light, con la riduzione dell’importo mensile del pensionando che varierebbe tra il 5% in caso di anticipo di un anno, e valori oltre il 30% se l’anticipo è di oltre 4 anni”.

 

Tuttavia, l’uscita immediata dal lavoro di un numero così alto di lavoratori della scuola, in larga prevalenza insegnanti, pone anche altre considerazioni. A iniziare da quella degli organici che si andranno a privare di personale di ruolo. Facendo lievitare ulteriormente il numero di cattedre vacanti e disponibili, già all’inizio dell’anno in corso superiore alle 150 mila unità.

 

“In autunno – ricorda il presidente Anief – il Ministero dell’Istruzione, cosciente della situazione, voleva correre ai ripari: era stato chiesto al Mef, infatti, di assumere in via straordinaria circa 27 mila insegnanti. Quelli che, probabilmente non a caso, adesso potrebbero andare in pensione con quota 100 e le altre forme di anticipo pensionistico rispetto alla sciagurata riforma Fornero. Solo che il Ministero dell’Economia ha negato l’autorizzazione ed ora il numero di cattedre che in estate sarà vacante desta preoccupazione. Si arriverà a quota 170 mila, ecco perché: ci sono60 mila di sostegno già presenti oggi, destinate a crescere per via dell’innalzamento degli alunni disabili e il mantenimento in vita della Legge 128/13 che lascia in deroga una cattedra su tre; le 33 mila non assegnate lo scorso anno per la presunta mancanza di candidati; altre 20 mila-30 mila che si libereranno con quota 100 e gli anticipi pensionistici;non meno di 50 mila posti comuni, collocati in organico di fatto, ma in realtà privi di titolare”.

 

“A questo punto – continua Pacifico – non interessa nemmeno più di tanto la consistenza del contingente di immissioni in ruolo che il Miur andrà a chiedere a Via XX Settembre. Perché la stragrande maggioranza di quelle cattedre non verranno mai assegnate. È esemplare quanto accaduto la scorsa estate, con due posti su tre rimasti deserti. Ma non di certo per mancanza di candidati: decine e decine di migliaia di docenti, su materia e su sostegno, continuano infatti a rimanere nelle graduatorie d’istituto: sarebbe bastato farli collocare nelle GaE, dove vi sono sempre più graduatorie senza più candidati, per risolvere il tutto. Continuare a negare questo, come ha fatto in settimana il ministro Marco Bussetti, significa lasciare la scuola in un mare di guai. Perché i concorsi produrranno i primi vincitori non prima di due-tre anni. E nel frattempo? I numeri parlano chiaro: le supplenze arriveranno a triplicare la percentuale delle altre amministrazioni pubbliche. Ecco perché l’unica soluzione rimane quella di riaprire le GaE, stabilizzare i precari con 36 mesi di servizio docenti educatori o Ata”, conclude il sindacalista a capo dell’Anief.

 

COME PRESENTARE DOMANDA DI PENSIONAMENTO

È possibile presentare la domanda attraverso il sistema Polis, avvalendosi dei patronati e gli altri soggetti abilitati alla intermediazione delle istanze di servizio all’INPS. Contatta CedanS.r.l.s. per avviare la tua pratica.Per qualsiasi informazione relativa alle pensioni o per la compilazione della nuova domanda, è possibile contattare la sede Cedan S.r.l.s. più vicina e visitare il sito internet della struttura; è possibile inoltre chiedere un’informazione o una consulenza anche via e-mail all’indirizzo info@cedan.it oppure chiamare il numero 091 7098356.Infine, è possibile aderire al ricorso predisposto per Radamante, al fine di recuperare la liquidazione sottratta tra il 2011 e il 2012 al momento del suo versamento, cioè il 2,69% dell’importo previsto nel biennio.