Nella Settimana Santa, nei mercati italiani, è aumentata la richiesta dei prodotti tipicamente consumati nelle giornate che vanno dal Venerdì Santo alla Pasquetta. Nonostante questo, per la maggior parte dei prodotti, i prezzi sono rimasti invariati. A confermarlo è La Borsa della Spesa, il servizio realizzato da BMTI e Italmercati, in collaborazione con Consumerismo No Profit.
Per quanto riguarda la frutta sono consigliatissimi i limoni, la cui vendita in questo periodo aumenta in maniera proporzionale rispetto all’aumento dell’acquisto delle fragole. Questa settimana, è presente un’alta disponibilità di limoni che presentano prezzi intorno a 1,20 euro/Kg. Molto richieste anche le fragole, la cui produzione, è stata particolarmente favorita dalle calde temperature delle ultime settimane conferendo al prodotto una qualità e una dolcezza particolarmente elevate. I prezzi variano da 5,50 euro/Kg per la fragola della Basilicata fino a 4,50 euro/Kg per la varietà campana.
Per quanto riguarda gli ortaggi, è aumentata la richiesta di carciofi e fave, utilizzati per diverse preparazioni tradizionali. L’aumento della domanda, però, non ha portato ad un aumento dei prezzi che, nel caso dei carciofi, si conferma stabile rispetto alla scorsa settimana. Nello specifico, il Violetto senza spine è intorno a 0,40 euro al pezzo mentre il Romanesco oscilla tra 0,80 e 1,00 euro al pezzo. Lo Spinoso, tipico della zona nord-ovest dell’Italia, invece, è intorno ai 0,50 euro al pezzo.
Per le fave, invece, le temperature al di sopra della media che hanno caratterizzato il mese di marzo, ne hanno inoltre anticipato la campagna. L’aumento della domanda è stato pienamente soddisfatto dall’offerta e questo non ha causato un aumento del prezzo che, al contrario, si conferma leggermente inferiore alla media del periodo, intorno a 1,20 euro/Kg.
Consigliato l’acquisto di patate novelle, tipicamente utilizzate per accompagnare diversi piatti tipici, con prezzi intorno a 0,90 euro/Kg.
Per quanto riguarda il settore ittico, il maltempo degli ultimi giorni ha particolarmente limitato le attività di pesca. Sono infatti bassi i quantitativi presenti nei mercati e, per molti prodotti, si registrano prezzi in aumento. Continua, però, la convenienza per il cefalo botolo, un pesce dalle carni magre e saporite, intorno a 1,50 a 2,00 euro/kg. Molto consigliato il consumo del granchio blu, sia perché presenta prezzi convenienti che vanno dai 2,50 ai 3,50 euro/Kg, sia perché un maggiore consumo di questo prodotto aiuterebbe a preservare l’ecosistema marino circostante. Per alcune regioni del sud Italia, inoltre, in questi giorni si consumano piatti a base di cozze. Nonostante l’aumento della domanda, anche questo prodotto presenta prezzi stabili che vanno da 2,60 a 2,90 euro/Kg, a seconda della grandezza.
Infine, per quanto riguarda le carni, sono rimasti stabili i prezzi di pollo e tacchino poiché gli acquisti sono stati orientati verso altre tipologie di carne, per esempio la carne di agnello. All’ingrosso, i prezzi del petto di pollo si confermano tra 5,20 e 5,50 euro/Kg; tra 5,10 e 5,50 euro/Kg, invece, i prezzi della fesa di tacchino.
Anche per le uova, l’aumento della domanda non ha portato il prezzo in aumento che, al contrario, si è mantenuto stabile rispetto alla scorsa settimana, intorno a 1,84 euro/Kg, per il prodotto allevato a terra.
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