La legge del 25 febbraio 2022, n. 15, ha prorogato ancora una volta la durata dei voucher per i pacchetti turistici portandola da 24 a 30 mesi. Per Confconsumatori si tratta di un ulteriore atto di ostilità del legislatore nei confronti delle famiglie già in difficoltà per i mancati rimborsi e per gli aumenti generalizzati in atto dei costi di beni e servizi.
LO SCENARIO – Nel momento in cui i consumatori, approssimandosi la scadenza dei 24 mesi, si apprestavano a chiedere il rimborso, questo ennesimo prolungamento li costringe ad aspettare altri sei mesi. Si tratta di somme che avrebbero potuto essere destinate nell’immediato a finalità non di svago ma di cogenti esigenze di vita quotidiana. Ancora una volta il Parlamento ha premiato tour operator e agenzie di viaggio aderendo supinamente alle loro richieste scegliendo di far prevalere la forza delle lobbies alle legittime ragioni dei cittadini.
LA POSIZIONE DI CONFCONSUMATORI – La “blindatura” della norma, ancorata alla modifica dell’articolo 88-bis del decreto-legge 17 marzo 2020, non può più valere. Se è vero che la qualificazione come norma di applicazione necessaria emanata in situazioni di emergenza fa prevalere la legge nazionale sulle leggi internazionali in considerazione del suo oggetto e del suo scopo, ciò non sottrae dal richiedere oggi per l’Italia l’apertura di una nuova procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea. Infatti, quella aperta a suo tempo per la normativa voucher si era poi conclusa con un’archiviazione, in quanto la Commissione ha ritenuto che la normativa emergenziale adottata dall’Italia, seppur dilatando le tempistiche, non avrebbe privato in toto i consumatori del diritto al rimborso monetario previsto dalla normativa europea. Tuttavia, sulla base delle proroghe intervenute, quest’ultima e quella precedente da 18 a 24 mesi, i presupposti su cui si è fondata l’archiviazione da parte della Commissione Europea nel 2020 non solo sono venuti meno ma, di fatto, sono statti elusi.
L’INEFFICACIA DEI VOUCHER – Infine, dispiace anche constatare come tale penalizzante proroga venga adottata dopo che in questi due anni i consumatori che hanno voluto utilizzare i voucher si sono trovati di fronte a comportamenti vessatori da parte di tour operator e agenzie di viaggio. Ad esempio, la pretesa di applicare penalità, l’obbligo di vacanza nello stesso luogo o l’integrazione di ulteriori somme che di fatto fanno venire meno l’effettività del valore del voucher.
“La scellerata scelta del legislatore – hanno dichiarato Mara Colla, Presidente nazionale di Confconsumatori e l’avvocato Carmelo Calì, Responsabile nazionale trasporti e turismo – ci fa tornare in mente le parole di Milton Friedman, Premio Nobel per l’economia 1976: ‘Molta gente vuole che lo Stato protegga il consumatore. Il problema più urgente invece è proteggere il consumatore dallo Stato’. Noi continueremo le nostre battaglie contro i soprusi a danno dei consumatori da chiunque provengano, Stato o aziende”.