Negli ultimi giorni dell’anno, a un passo dal dire addio a questo annus horribilis, ci ritroviamo immancabilmente a fare un bilancio il cui esito, come al solito, appare amaramente prevedibile considerando il modus operandi del Governo in questi mesi in tema di “Giustizia”.
Ma occorre fare un breve sunto di un così grottesco epilogo perché, dopo aver passato gli ultimi mesi a fare appelli alle più alte cariche dello Stato chiedendo anche la creazione di un Osservatorio o Tavolo tecnico per le Vittime del Dovere (o comunque delle Vittime in genere) al fine di fornire un interlocutore istituzionale che potesse rappresentare anche il pensiero di chi subisce un reato di sangue e nonostante le molteplici azioni volte a focalizzare l’attenzione sulle problematiche emerse nel panorama carcerario a seguito della pandemia, abbiamo appreso della concomitanza di due provvedimenti che, singolarmente appaiono scollegati, ma nella visione sistemica rappresentano appieno la direzione inequivocabile che il Governo ha inteso assumere.
È in discussione al Senato della Repubblica la Legge di conversione del decreto-legge 28 ottobre 2020 n. 137, in cui si profilano provvedimenti che, come avevamo descritto in un precedente comunicato, rappresentano un ulteriore “allettante esodo carcerario”. A questi si aggiungono degli ultimi emendamenti approvati, in ragione del Covid 19, che estenderebbero il periodo di proroga degli arresti domiciliari, includendo sempre i famosi boss che in questi mesi stanno soggiornando comodamente a casa propria, al 31 gennaio 2021. Pertanto, dopo il Ferragosto, dobbiamo assicurare tra le mura domestiche anche le festività natalizie compresa l’Epifania, a lor signori.
Queste decisioni appaiono imbarazzanti se si considerano le reiterate dichiarazioni con cui il Governo propone di tutelare gli onesti cittadini, mettendoli in lockdown il Natale e il Capodanno, e contestualmente propenda per liberare, con una certa disinvoltura e leggerezza d’animo, un’altra fiumana di detenuti.
Ma questa decisione risulta ancora più surreale e comunque indicativa della rotta intrapresa dal Governo, se viene abbinata a quanto sta avvenendo in sede di trattazione della Legge di Bilancio 2021.
In questi giorni, invero, è in discussione presso la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati il Disegno di legge: “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023” e proprio in questa sede si nota quanto non sia di interesse per il Governo la tutela delle Vittime del Dovere e più in particolare anche degli “Eroi del Covid”. Ciò emerge dal fatto che tutti i numerosi emendamenti presentati su impulso dell’Associazione, da più Parlamentari appartenenti a diversi schieramenti, indicando pertanto una volontà quanto meno condivisa, proprio oggi sono risultati accantonati per richiesta della Relatrice di Maggioranza.
Questi emendamenti proponevano l’estensione alle Vittime del Dovere dei benefici già previsti per le vittime del terrorismo e più precisamente: tutele alle Vittime del Covid 19, appartenenti alle Istituzioni e al comparto sanitario pubblico; l’adeguamento del trattamento assistenziale di cui all’art. 2 Legge 407/98; la corretta applicazione della normativa relativa al collocamento mirato per le categorie protette, estesa proprio ai sanitari Vittime del Covid 19. Cogliamo l’occasione per ringraziare i parlamentari che responsabilmente si sono fatti parte attiva rappresentando i nostri appelli, ma prendiamo le distanze da un Esecutivo che va a senso unico.
L’Associazione Vittime del Dovere, così come crediamo debba ritenersi ogni cittadino onesto, si dichiara indignata dalle scelte della politica di Governo, che si dimostra favorevole ad una ulteriore “emigrazione carceraria” per migliaia di condannati, e contestualmente contrario a fornire tutele e considerazione nei confronti di quanti, a parole, vengono appellati come eroi nazionali per il sacrificio di sangue dato anche nel periodo di pandemia, ma nella concretezza dei fatti vengono “accantonati”.
L’Associazione Vittime del Dovere è esausta di rivolgere istanze sacrosante all’attuale Politica italiana relativamente ad argomenti che dovrebbero esserle propri, quali i valori fondanti e condivisi della nostra Repubblica. Tuttavia, le famiglie delle Vittime del Dovere non smetteranno mai di far sentire la propria voce e costituiranno sempre la spina nel fianco delle coscienze di chi non capisce o non vuole capire le ovvietà del vivere civile. Non taceremo mai le palesi ingiustizie che sviliscono la memoria e il sacrificio dei Servitori dello Stato, perché noi abbiamo, purtroppo, un posto vuoto a tavola il giorno di Natale, ma soprattutto un grande senso di responsabilità tutto l’anno.
Speriamo che tempestivamente il Governo cambi direzione accogliendo le richieste di tutela per le famiglie delle Vittime del Dovere e rifiutandosi di elargire impunità a chi si è macchiato di reati innominabili.
ASSOCIAZIONE VITTIME DEL DOVERE