La Polizia di Stato della provincia di Oristano dà il benvenuto al nuovo Questore: si è insediato presso la Questura di Oristano il Dirigente Superiore Aldo Fusco.
Al suo arrivo, il Questore Fusco ha partecipato alla deposizione della corona ai caduti della Polizia di Stato presso il monumento posto all’ingresso della Questura, per poi incontrare i locali organi di stampa per un cordiale saluto.
Nella mattinata, si sono svolti gli incontri con i Dirigenti della Questura e i Funzionari- Responsabili della Polizia di Stato presenti in Provincia, successivamente con le autorità locali, tra cui il Prefetto di Oristano Salvatore Angieri e il Sindaco di Oristano Massimiliano Sanna, il Presidente del Tribunale di Oristano e il Procuratore della Repubblica. Nelle seguenti giornate, il Questore Fusco incontrerà ulteriori personalità, civili militari e religiose del territorio Oristanese tra cui i Comandanti Provinciali dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Penitenziaria e l’Arcivescovo S.E. Monsignor Roberto Carboni.
Il Questore Fusco arriva dalla città di Bari dove fino a ora ha ricoperto il ruolo di Vicario del Questore. Originario di Messina, laureato in Giurisprudenza e in Scienze della Pubblica Amministrazione, Fusco entra nella Polizia di Stato nel 1989; nell’agosto del 1990 viene assegnato alla Questura di Messina, prima alla Squadra Mobile, poi come Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e poi alla guida di vari Commissariati di P.S. siciliani. Dal 1998 al 2005 viene assegnato alla DIA di Messina; dal 2006 dirige il Commissariato di Lentini (SR).
Promosso Primo Dirigente nel 2013, ha diretto la Divisione Anticrimine della Questura di Enna sino al 2017, quando è stato assegnato alla Questura di Reggio Calabria dove ha ricoperto il prestigioso incarico di Dirigente della Divisione Anticrimine e Capo di Gabinetto.
Nella sua carriera ha conseguito notevoli risultati nella lotta alla criminalità comune e di stampo mafioso, coordinando importanti operazioni di polizia tese a disarticolare i clan operanti nelle province di Messina e Siracusa.