
Sono passati 12 anni dalla scomparsa di Antonio Manganelli. Morì il 20 marzo 2013, dopo una lunga malattia, mentre era in carica come Capo della Polizia.
Il ricordo del suo sorriso tra la gente è ancora vivo tra i “suoi ragazzi” e nel cuore di chi ha potuto apprezzarne le doti umane e professionali.
Questa mattina, presso la Scuola superiore di Polizia, all’interno del Sacrario dei Caduti della Polizia, dove è presente una stele in sua memoria, il prefetto Manganelli è stato ricordato con un momento di preghiera.
La cerimonia è stata officiata dal coordinatore dei cappellani della Polizia di Stato, don Luigi Trapelli, e dai cappellani dell’Istituto per ispettori di Nettuno, don Antonio Raaidy, e della Scuola superiore di Polizia, don Pasquale Dello Iacovo.
Alla commemorazione hanno partecipato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il capo della Polizia Vittorio Pisani. Presenti anche la moglie del prefetto Manganelli, Adriana Piancastelli, la figlia Emanuela e molti amici e colleghi dell’indimenticabile Capo della Polizia.
Il ministro Piantedosi, prima di lasciare il Sacrario ha scritto un suo personale pensiero di ricordo sul libro d’onore “Una giornata a ricordo di un grande uomo di Stato, Antonio Manganelli, la cui celebrazione deve essere patrimonio di questo luogo di cultura, e beneficio di tutti i giovani poliziotti di oggi e del futuro”.
Nel primo pomeriggio le celebrazioni sono proseguite in Sicilia, presso il commissariato di Castelvetrano (Trapani), dove è stata allestita una mostra fotografica dedicata alla cerimonia di inaugurazione dell’ufficio di Polizia che, nel settembre 2012, fu presieduta proprio da Manganelli.
Per rendere omaggio alla figura del Prefetto, è stato deciso di intitolare alla sua memoria la sala riunioni del Commissariato.
Il capo della Polizia Pisani, intervenendo, ha rivolto il suo ringraziamento ad Adriana ed Emanuela Manganelli per la vicinanza ed affetto che hanno sempre dimostrato alla Polizia di Stato dopo la scomparsa di Antonio. Questo, ha ricordato il Capo della Polizia, è la dimostrazione di come il prefetto Manganelli abbia trasferito tra le mura domestiche l’amore per la Polizia di Stato.
Il prefetto Pisani ha infine ricordato un grande insegnamento di Antonio Manganelli, cioè quello della sicurezza partecipata, che evidenzia come solo tutti insieme è possibile cercare di offrire ai cittadini quella sicurezza che è insita nel compito quotidiano svolto dai poliziotti. Un pensiero che il Capo della Polizia ha voluto, personalmente, sottolineare nella motivazione dell’intitolazione, che nel passaggio finale esprime al meglio quello che Manganelli è stato per la Polizia di Stato e per la sicurezza della Nazione: “Espressione di un pensiero moderno lungimirante ha, nei suoi incarichi di Questore e poi di Capo della Polizia, plasmato un sistema della sicurezza fondato sulla sinergica collaborazione tra le Forze di polizia ed altresì con le altre componenti pubbliche e private della società civile, in un processo armonico di garanzia e salvaguardia della sicurezza collettiva della nostra comunità”.
Durante la cerimonia di intitolazione il prefetto Pisani ha scoperto la targa commemorativa insieme alla figlia di Manganelli, Emanuela, ed ha consegnato la pergamena di intitolazione alla moglie Adriana.
Presenti alla cerimonia anche il prefetto di Trapani Daniela Lupo, il questore Giuseppe Felice Peritore e il sindaco di Castelvetrano Giovanni Lentini.