Ricorre oggi il 21° anniversario della morte di Emanuele Petri, sovrintendente capo della Polizia di Stato e Medaglia d’oro al Valor civile, ucciso il 2 marzo 2003 da due terroristi delle Nuove brigate rosse mentre era in servizio a bordo di un treno a Castiglion Fiorentino (Arezzo).
La Polizia di Stato ha ricordato Petri e il suo sacrificio in due distinti eventi.
A Castiglion Fiorentino, luogo in cui Emanuele fu ferito a morte, è stata deposta una corona di alloro sotto il cippo realizzato in sua memoria alla stazione ferroviaria. Alla cerimonia erano presenti la signora Alma, moglie di Petri, il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, il direttore centrale per la Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i Reparti speciali della Polizia di Stato, Renato Cortese, il questore ed il prefetto di Arezzo, Maria Luisa Di Lorenzo e Maddalena De Luca, ed il sindaco della città, Mario Agnelli.
Il prefetto Cortese, nel suo intervento, ha voluto sottolineare come il sacrificio di Emanuele sia stato determinante per porre fine al nuovo terrorismo di matrice brigatista iniziato con l’uccisione dei professori Massimo D’Antona e Marco Biagi. I caduti della Polizia di Stato, ha proseguito il Direttore centrale, rappresentano la memoria viva e sono d’esempio per tutti i poliziotti. Infine, ha evidenziato l’importanza dell’attività che quotidianamente compiono i poliziotti della ferroviaria a bordo dei treni, nelle stazioni e stando vicino agli emarginati che le popolano. La memoria, ha ricordato il prefetto Cortese, costruisce identità e rappresenta il DNA della Polizia di Stato, che emerge quando si parla alle giovani generazioni con il linguaggio della democrazia, della giustizia e della verità.
La seconda parte delle celebrazioni si terrà, nel pomeriggio, in provincia di Perugia, nei luoghi d’origine di Emanuele Petri. Al cimitero di Vernazzano, il questore di Perugia Fausto Lamparelli deporrà una corona sulla tomba del poliziotto, mentre, nella chiesa di Santa Maria Maddalena, a Tuoro Sul Trasimeno (Perugia,) dove Emanuele viveva con la famiglia, si terrà una messa in suo ricordo.
La storia di Emanuele Petri è raccontata nel libro “Un poliziotto di nome Lele”. Il volume, edito da PoliziaModerna, mensile ufficiale della Polizia di Stato, contiene il romanzo “le ferite di marzo” della scrittrice perugina Cinzia Corneli, una disamina del giornalista del Corriere della sera Giovanni Bianconi e una testimonianza dell’Ispettore della questura di Arezzo Ugo Bonelli, amico di Emanuele.