Da oggi le donne e gli uomini della Polizia utilizzeranno i nuovi distintivi di qualifica, frutto del processo di revisione dei ruoli delle Forze di Polizia del D.Lgs. 95 del 2017; spariscono baffi rossi, binari dorati e stellette per fare spazio ad aquile dorate, plinti araldici, rombi dorati e formelle.
La foggia dei nuovi distintivi di qualifica è il frutto del lavoro realizzato in maniera condivisa e paritaria da una Commissione costituita da appartenenti all’Amministrazione della P.S., dalle rappresentanze sindacali e da un esperto di araldica.
Il rinnovamento, che segna l’inizio di una nuova epoca, va completare lo straordinario percorso avviato dal legislatore il 1° aprile 1981 che con la legge n.121 ha rifondato la Polizia di Stato rendendola unica forza di Polizia a competenza generale, ad ordinamento civile che esprime l’Autorità di Pubblica Sicurezza, che costituisce il perno centrale del nostro sistema di sicurezza.
I nuovi distintivi di qualifica sono uguali per tutti i ruoli della Polizia di Stato; a differenziare le funzioni tecnico-scientifiche, tecniche e le attività professionali è il colore delle diverse mostreggiature che rappresentano appieno le novità introdotte dalla revisione dei ruoli: elevazione del titolo di studio per l’accesso alla qualifica iniziale del ruolo di base; introduzione di una carriera aperta dalla base e istituzione di nuove figure apicali con accresciute responsabilità (assistenti capo, sovrintendenti capo e sostituti commissari coordinatori) e caratterizzazione dei ruoli degli ispettori e delle carriere dei funzionari a sviluppo, rispettivamente, direttivo e dirigenziale.
Ad eccezione del ruolo degli Agenti-Assistenti, i nuovi distintivi di qualifica abbandonano la classica disposizione in linea verticale e adottano un orientamento orizzontale per due elementi, piramidale per tre elementi e a rombo per quattro elementi.
La novità maggiormente rappresentativa è l’introduzione dell’aquila dorata -simbolo della lotta e della vittoria sul male- che accomuna tutte le qualifiche della Polizia di Stato; il suo inserimento nell’architettura delle mostreggiature ne vuole amplificare la forza etica, abbracciando idealmente gli elementi costitutivi delle diverse posizioni gerarchiche.
Ciascuna qualifica è caratterizzata da un elemento peculiare che ne connota l’essenza:
- il plinto araldico, costituito da una barretta orizzontale di colore rosso, è l’elemento che individua gli Agenti e gli Assistenti; struttura portante delle fondazioni di un edificio, il plinto identifica il personale maggiormente presente sul territorio, sostegno dell’intera struttura della Polizia e fondamentale prima presenza per il cittadino:
- il rombo dorato è l’elemento che individua i Sovrintendenti; il suo profilo fusiforme della figura richiama la punta di una lancia, simbolo di un dinamismo operativo temperato dall’esperienza;
- il pentagono dorato è l’elemento che individua gli ispettori. Fu il primo distintivo di qualifica introdotto a seguito della riforma della Polizia di Stato del 1981 e continuerà, anche in futuro, a rappresentare il ruolo a “sviluppo direttivo” che immette nella carriera dei funzionari;
- la formella dorata, ornata da una raggiera movente dal centro, è uno degli elementi che identificano la carriera dei funzionari a sviluppo dirigenziale e che prende il posto delle stellette. L’adozione del quadrilobo ideato dall’artista gotico-rinascimentale Lorenzo Ghiberti, va letto come la tutela del nostro Paese quale forziere di inestimabile patrimonio di civiltà.
Da Commissario Capo e fino alla qualifica di Primo Dirigente, la mostreggiatura è stata realizzata inserendo l’aquila dorata in un serto recante il motto della Polizia “SUB LEGE LIBERTAS”; sopra di essa le formelle -da una a quattro- definiscono la qualifica.
Il Dirigente Superiore e il Dirigente Generale (Questori) pongono invece l’aquila d’oro, sormontata da una grande corona turrita, su due galloni orizzontali dorati sovrapposti, uniti al centro in decusse; fra i due galloni il moto “SUB LEGE LIBERTAS” e sopra all’aquila le formelle, da una a due, definiscono la qualifica.
Nei nuovi distintivi di qualifica è stato introdotto l’elemento fortemente innovativo per la Polizia di Stato, legato alla figura del Coordinatore, qualifica apicale del ruolo degli Assistenti, dei Sovrintendenti e degli Ispettori. Posto al vertice della qualifica di appartenenza, il Coordinatore rappresenta un collegamento ideale con la qualifica superiore, di cui riprende il simbolo quasi ad anticiparne l’effettivo conseguimento.