Milano – Il Comune di Milano ha raccolto, con il progetto “Per strada più libere”, realizzato in collaborazione con Avventura Urbana e Sex & the City, le voci delle donne e delle soggettività queer sul tema della sicurezza reale e percepita nello spazio pubblico.
Inserito fra le principali azioni introdotte dal Comitato strategico per la sicurezza urbana e la coesione sociale coordinato dal delegato del Sindaco, Franco Gabrielli, con questo percorso l’Amministrazione ha avviato una modalità di lavoro inedita e orizzontale, basata sull’ascolto di chi vive e frequenta quotidianamente differenti quartieri di Milano.
Una prima restituzione dei temi emersi si tiene oggi nell’ambito del Forum Partecipazione 2024, in corso fino a domenica 6 ottobre alla Fabbrica del Vapore.
“Per strada più libere” si è svolto tra maggio e luglio di quest’anno e ha registrato l’interesse di 450 persone. A partecipare effettivamente agli incontri sono state 172 donne suddivise in quindici gruppi di ascolto, di età compresa tra i 18 e i 92 anni (distribuzione anagrafica pari a 7% under 30, 77% tra i 31 e i 65 anni, 16% over 66) con cittadinanza prevalentemente italiana, e alcune provenienti da altri Paesi (Brasile, Camerun, Francia, Marocco e Polonia). Hanno partecipato anche alcune persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+ e persone con disabilità, che hanno offerto punti di vista specifici sui temi trattati.
“Le osservazioni e le proposte avanzate dalle donne che hanno partecipato agli incontri ci dicono che la direzione intrapresa dall’Amministrazione è quella giusta – dichiarano gli assessori Gaia Romani (Partecipazione) e Marco Granelli (Sicurezza) –. La percezione della sicurezza è un tema complesso che richiede azioni diverse. La presenza delle Forze dell’ordine rappresenta una parte rilevante, e noi stiamo incrementando il numero degli agenti di Polizia locale, ma sappiamo che non è l’unica soluzione. Da questo percorso emerge una domanda di spazi urbani vivi, di quartieri curati e vissuti, di piste ciclabili e piazze aperte. Quelli che abbiamo raccolto sono spunti concreti e puntuali. Adesso al lavoro per realizzarli sul territorio e per replicare questo virtuoso e innovativo percorso in altri quartieri di Milano”.
Tra i fattori che contribuiscono alla sicurezza, le donne ascoltate hanno segnalato: spazi ben progettati e manutenuti che integrano aree verdi curate e strutture per attività sociali e fisiche, un’illuminazione adeguata e buona visibilità, la presenza di arredi urbani, come panchine e luoghi in cui sostare, piste ciclabili e attraversamenti pedonali sicuri, prossimità ed efficienza dei servizi pubblici, spazi pubblici animati da una varietà di attività commerciali (mercati, negozi, bar, ristoranti) e culturali (biblioteche, cinema, teatri), presenza di famiglie, studenti e gruppi misti che vivono e animano i luoghi.
Le partecipanti hanno avanzato diverse proposte per migliorare la percezione di sicurezza e diffondere quanto di positivo già esiste.
Sulla base di quanto raccolto, l’Amministrazione ha individuato quattro macro ambiti su cui intervenire: iniziative di animazione e coesione sociale, politiche di integrazione e supporto ai gruppi più fragili, servizi alla persona e alla comunità, trasformazioni fisiche dello spazio pubblico.
I prossimi passi consisteranno in incontri tematici, tra singolo Municipio e Assessorato di riferimento, nella preparazione di bandi e ricerca di finanziamenti per proseguire il percorso di ascolto su altri NIL della città.
Nei primi mesi del 2025 ci sarà una restituzione pubblica durante la quale verranno indicate specifiche tempistiche di realizzazione per ciascuna proposta emersa.