
La figura del farma influencer è entrata a pieno titolo anche tra i padiglioni di Cosmofarma Exhibition ormai da diversi anni. L’evento annuale dedicato al mondo della farmacia italiana, dell’Health Care e del Beauty care, che si chiude oggi a BolognaFiere, è sempre molto attento alle tendenze del settore, tanto che tra i Cosmofarma Awards è presente anche il riconoscimento per il “farmacista social”.
Nella piena consapevolezza di quanto il tema della salute e del benessere sia protagonista tra i contenuti dei social network, Cosmofarma ha scelto di proporre diversi approfondimenti sul lavoro dei farmacisti in rete, su Instagram, Facebook, TikTok, LinkedIn, così da fornire una bussola per orientarsi, cogliendo al massimo le potenzialità dello strumento ed evitandone i rischi.
Nella giornata di venerdì 11 aprile, sono stati due gli appuntamenti in programma che hanno esplorato il mondo social nel suo legame con la farmacia.
A cura di Cosmofarma e AssoInfluencer, il convegno dal titolo “Comunicare la salute tra etica e fake news”, che ha visto la partecipazione anche di Fenagifar, IAP e Autentica Agency. Un interessante momento di confronto dal quale è emersa la necessità di una regolamentazione dell’impegno dei content creator in particolare nel caso dei farmacisti che si occupano di argomenti sensibili come quello della malattia, della salute e della prevenzione: «Oggi molti farmacisti e farmaciste fanno attività di divulgazione attraverso i social e alcune figure sono diventate estremamente influenti sul mercato, per tanto l’attenzione nel proporre i contenuti deve essere molto alta», ha sottolineato Ilaria Barbotti di Assoinfluencer. Un obiettivo che si può raggiungere solo con un’adeguata formazione, come ribadito da Tiziana Iazzetta di Autentica Agency: «Oggi le persone restano collegate con il loro smartphone in media 7 ore al giorno e usano TikTok come un motore di ricerca. Tra gli hashtag più ricorrenti spiccano proprio quelli inerenti la salute da #malditesta, #maldistomaco, #maldischiena. In questo contesto, è fondamentale che il farmacista faccia formazione anche con l’obiettivo di riempire il gap lasciato dalle numerose fake news che circolano online, pubblicate solo per apparire o per guadagno. Il farmacista content creator digitale ha una forte responsabilità etica e morale e deve svolgere questa attività sui social con grande professionalità». L’invito di Salvatore Pastorello di IAP è di porsi sui social con grande «trasparenza, quella che aiuta a tutelare la fiducia della propria comunità di utenti».
Intanto, a Cosmofarma Exhibition è stato presentato uno strumento di lavoro con chiari criteri e indicazioni pratiche per aiutare i farmacisti nella content creation digitale, nelle relazioni con i cittadini, le aziende e gli stakeholder istituzionali. Si tratta di un progetto realizzato con Pubblico Delirio, in collaborazione con Fenagifar, Assoinfluencer e ONIM:“Checklist dei contenuti rilevanti, autorevoli ed etici”.
Dopo la presentazione nel 2023 della prima ricerca italiana “Pharma Influencer su Instagram e TikTok” in collaborazione con Pubblico Delirio e Osservatorio Nazionale Influencer Marketing, Cosmofarma Exhibition continua a proporsi come promotore di cambiamento. «Da diversi anni siamo impegnati nella sensibilizzazione, nell’aggiornamento e nella formazione dei farmacisti sulle opportunità e sui punti sensibili di una presenza sui social media e della collaborazione con le aziende in ambito digitale – spiega Francesca Ferilli, Amministratore Delegato di BOS, società organizzatrice di Cosmofarma – Con questo progetto partecipativo vogliamo proporre una visione in grado di esprimere alcune linee guida con l’obiettivo di ispirare pratiche sempre più virtuose per il bene della professione e delle persone».
Il tavolo preparatorio ha coinvolto rappresentanti di Fenagifar, Federazione Nazionale Associazioni Giovani Farmacisti, di Assoinfluencer, associazione di categoria degli Influencer e dei Content Creator, e di ONIM, Osservatorio Nazionale Influencer Marketing per abbracciare tre prospettive complementari: influencer e creator, farmacisti e farmacie, aziende e agenzie di comunicazione.
I social media sono diventati una fonte quotidiana di notizie sulla salute, ma spesso senza filtri scientifici. «Una larga parte della popolazione italiana utilizza internet per informarsi su sintomi, cure, stili di vita sani e persino per confrontare opinioni su farmaci o integratori – spiega Vladimiro Grieco, Presidente di Fenagifar – È il momento di essere protagonisti in questo passaggio epocale, in cui la divulgazione deve tornare ad essere etica e scientifica anche sui social. In questo ruolo si identifica perfettamente la figura del farmacista». Da qui l’idea di una guida pensata per i professionisti under 35. «Come presidente dell’Associazione dei Giovani Farmacisti – aggiunge – ho sposato con entusiasmo il progetto di una check-list etica e professionale per allineare i giovani farmacisti a un comportamento esemplare anche sui social, in accordo con l’etica delle nostre istituzioni».
«Lo scopo ultimo è favorire la diffusione di buone pratiche che aiutino le persone a riconoscere e scegliere in maniera immediata e consapevole i contenuti attendibili su temi importanti e per questo rischiosi legati alla salute, al benessere e alla bellezza», insiste Stefano Chiarazzo, Founder & Managing Director di Pubblico Delirio e coordinatore scientifico del progetto.
Stile riconoscibile, divulgativo, inclusivo, disponibilità al confronto, empatia. Informazione autorevole, concorrenza leale. Sono alcuni dei consigli suggeriti dagli esperti per essere efficaci sui social. I riferimenti sono il codice deontologico del farmacista e il codice di condotta degli influencer in fase di finalizzazione da parte del tavolo di lavoro guidato da AGCOM.
Il farmacista professionista deve esplicitare la dicitura “farmacista”, il nome della farmacia e se è titolare o collaboratore. Diversamente dal creator digitale laureato in farmacia, può indossare il camice anche nei contenuti digitali, influendo maggiormente su scelte, comportamenti e opinioni. Questa responsabilità professionale deve esserci sempre, ma è anche importante provare ad uscire dall’area di comfort. “È giusto sperimentare nuove forme comunicative «da influencer o creator», senza sconvolgere però il proprio ruolo professionale – sottolinea Ginevra Giannantonio di Fenagifar – Per generare un incremento di consapevolezza e conoscenza interdisciplinare, inoltre, è bene unire le forze anche online con istituzioni, aziende e altri operatori del mondo sanitario”.
Particolare attenzione va posta nella collaborazione con le aziende: “La comunicazione commerciale e pubblicitaria diffusa su internet deve essere riconoscibile, rispettando le disposizioni della Digital Chart dello IAP – ricorda Matteo Pogliani di ONIM – L’endorsement delle categorie permesse dal Ministero della Salute deve restare quello di un professionista indipendente, non di un testimonial del prodotto o servizio”. Del resto, comportamenti non etici possono comportare diverse tipologie di danni: legali, economici e reputazionali.