La ricetta per migliorare la sanità pubblica è sempre la stessa, più soldi pubblici alla sanità privata, con l’ombra ingombrante di un enorme conflitto di interesse che si perpetua negli anni, a partire dal caso emblematico dell’Humanitas e del vicepresidente della regione, Luca Sammartino.
Il Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani di concerto con l’Assessora alla Sanità ha preannunciato un Piano che nelle intenzioni dovrebbe fare recuperare e addirittura superare, in Sicilia, i molti, troppi ritardi nelle prenotazioni delle visite ambulatoriali specialistiche e nei ricoveri.
In cosa consiste il Piano? Presto detto. Si tratta di dividere le risorse in cassa, circa 50 milioni di euro, tra Sanità pubblica e Sanità privata. È questa una soluzione credibile? Noi pensiamo si tratti solo di una “toppa”, di un costoso “rattoppo” e un altro regalo alla sanità privata.
Il Presidente Schifani con questa scelta di Governo ragiona di fatto dimezzando le disponibilità per la Sanità pubblica in virtù di un assioma, indimostrato e indimostrabile, ovvero che la Sanità privata, da sé e di per sé, già solo perché privata operi e agisca meglio, quando abbiamo visto che durante la Pandemia è successo l’esatto contrario.
E partendo da questo postulato sottrae alla Sanità pubblica ben 25 milioni di euro e cosa ancora più grave sembra che questo sia l’unico piano pensato da questo Governo, il quale non ha nemmeno preso in considerazione la stabilizzazione del personale precario già presente e l’assunzione di nuovo personale per garantire almeno la pianta organica negli ospedali e negli ambulatori e la riapertura dei numerosi reparti chiusi in tutta l’Isola.
Non rassicurano affatto le generiche dichiarazioni del Presidente sul futuro mantenimento della centralità della Sanità pubblica, è infatti ben strano che si depotenzi economicamente e quindi strutturalmente la Sanità pubblica e poi se ne invochi la centralità.
Abbiamo del resto precisi esempi che ci parlano di una sanità pubblica lasciata alla deriva (intenzionalmente per favorire la sanità privata?) e senza risorse adeguate, l’ultimo riguarda l’Ospedale di S. Agata di Militello, nel comprensorio messinese dei Nebrodi, dove si sono recentemente “delegate” una serie di prestazioni ai privati tramite convenzione oppure sono di pochi giorni fa anche i casi del Pronto soccorso di Siracusa, dove il personale medico ed infermieristico è più che dimezzato e lavora in condizioni insostenibili, o degli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo ultimi per bassa performance nella classifica degli ospedali con meno di 700 posti letto e l’ospedale Civico Di Cristina Benfratelli, ultimo nella classifica con più di 700 posti letto, una graduatoria che prende in considerazione i tempi di attesa per una operazione, i tempi di attesa al pronto soccorso, l’appropriatezza delle cure, l’efficienza e l’attrattività.
Rifondazione Comunista della Sicilia, perciò, ritiene questa politica sanitaria inadeguata e incapace di migliorare i servizi rivolti ai cittadini e si è facili profeti nel prevedere che sia una sorta di ennesima spallata per concedere, nell’Isola, piena centralità ai privati nel campo della Salute.
Sappia Presidente Schifani che la strada è un’altra, esattamente opposta a quella scelta da Lei e dal suo governo, che in virtù di logiche privatistiche, di fatto determinerà una Sanità sempre più costosa per la Regione e i cittadini siciliani, al contrario occorre tornare a potenziare fortemente e realmente la Sanità Pubblica investendo e spendendo oculatamente le poche risorse a disposizione.
Fabio Cannizzaro, componente segreteria regionale
Nicola Candido, Segretario regionale della Sicilia
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea