La salute è elemento indispensabile per la crescita economica e sociale dell’Italia ed è stata elemento cardine dell’agenda politica delle elezioni del 25 settembre. Gli esponenti delle principali forze politiche, sollecitati a rispondere ad alcune domande a tema da parte di Motore Sanità, in occasione della nona edizione della SUMMER SCHOOL 2022 “Il PNRR tra economia di guerra ed innovazione dirompente” di Asiago, hanno preso posizioni importanti. Tutto ciò è meritorio, ma ora che gli italiani hanno espresso la loro volontà con il voto è tempo di passare ai fatti.
Il nuovo Parlamento si trova adesso ad affrontare questioni urgenti e non più rimandabili per il futuro del nostro Paese, evidenziate durante i tre giorni di lavoro della Summer School di Motore Sanità, nel corso dei quali oltre 200 relatori – tra clinici, Istituzioni, Associazioni di cittadini e di pazienti e professioni sanitarie – hanno fatto sentire la loro voce.
In Italia mancano 30mila infermieri per soddisfare le aspettative del PNRR: 20 mila per far fronte all’introduzione del nuovo “infermiere di comunità”, che prevederà un infermiere ogni 3.000 abitanti, mentre altri 10 mila infermieri saranno necessari nelle 1.200 nuove “case di comunità” previste dal PNRR. A questi vanno aggiunti i numeri di infermieri necessari per assicurare il turnover. Mancano i medici nei pronto soccorso: 4.500 per la precisione, senza possibilità di un ricambio. È stato calcolato che in totale, tra pensionamenti e dimissioni, entro il 2024 ci saranno 40mila medici specialisti in meno e i finanziamenti per le borse di studio fatte dal governo Draghi produrranno risultati soltanto tra 3-4 anni. È necessario adottare un piano nazionale per fronteggiare la crisi climatica, perché la situazione è molto seria: 180mila decessi per tumori all’anno, in Italia, sono ambiente-correlati e stanno emergendo nuove malattie e tornando vecchie malattie trasmissibili dovute alla tropicalizzazione dei Paesi europei. Occorre affrontare le sfide ancora aperte delle circa 8mila malattie rare note, che in Italia riguardano tra i 2,2 e i 3,5 milioni di persone. Senza dimenticare che dell’ampia famiglia delle malattie rare fanno parte anche i tumori rari, quelli che hanno un’incidenza inferiore ai 6 casi su 100mila.
Oltre tutto questo, si sottolinea anche il problema molto sentito di una burocrazia troppo farraginosa, la questione inerente la formazione del personale sanitario che, senza uno stanziamento ad hoc delle risorse, sarà spostato da altri capitoli di spesa dei Servizi sanitari regionali diminuendo l’offerta assistenziale per rispondere alle esigenze del PNRR e, infine, il tema della sanità digitale da tradurre in realtà in tutto il nostro Paese.
Motore Sanità, ente no profit fondato nel 2012 che vanta un patrimonio di una nutrita rete di professionisti, aziende, stakeholder e Associazioni dei cittadini e dei pazienti, offre il proprio know-how e si mette a disposizione dei rappresentanti delle Istituzioni e dei decisori politici, al fine di consentire un maggior approfondimento delle tematiche emergenti e di prospettiva, mediante un’analisi dello stato dell’arte e una programmazione adeguata del PNRR ai bisogni attuali e futuri. Motore Sanità si dichiara altresì disponibile a fornire e strutturare le principali istanze emerse dai propri tavoli di lavoro raccolte dai principali stakeholder a 360 gradi, al più presto, nelle sedi e nei luoghi che i rappresentanti delle Istituzioni riterranno più opportuni.