Sono Gloria Pocchiesa Marian di Padola, Comelico Superiore, Provincia di Belluno.
Ho la Sclerosi Multipla, diagnosticata nel 2016. Purtroppo, assieme a me, ci sono altre 450 persone con la stessa diagnosi nella provincia di Belluno. La nostra è una patologia dalle mille sfaccettature, cronica, invalidante e spesso degenerativa.
Siamo in tanti, eppure siamo solo una parte delle persone che ogni giorno necessitano di avere un supporto neurologico nella Provincia di Belluno. Ma nonostante questo, i servizi neurologici negli ospedali di Belluno e Feltre sono ridotti all’osso.
Da tempo mi occupo di capire come mai non riusciamo ad avere una presenza medica costante a Belluno: le ultime notizie parlano di una chiusura delle neurologie di Belluno e Feltre, lasciandoci sgomenti e impauriti.
Nella nostra condizione è impensabile non avere la possibilità di farci visitare almeno a Belluno. Io parto dal Comelico, e faccio un’infusione ogni sei settimane, dovendo viaggiare per 3 ore tra andata e ritorno. Come me, tanti altri malati delle terre alte devono sottoporsi a lunghi viaggi, che richiedono il supporto della famiglia date le nostre condizioni. Come si può pretendere di stancare le persone e farle andare altrove, costringendo noi pazienti e le nostre famiglie a intere giornate di viaggi per poterci curare? Ma il nostro diritto alla salute dove sta?
Spesso quando ho provato a dire la mia spesso sono stata trattata come un numero, in tutti questi momenti è stata calpestata la mia dignità…La politica sanitaria provinciale e regionale si nasconde dietro alla volontà dei medici, giustificando la scelta della chiusura con “il medico non vuole rimanere sul territorio”.
Noi malati non abbiamo scelto di avere la Sclerosi Multipla, o altre patologie neurodegenerative. La malattia è arrivata senza chiedere permesso, e noi abbiamo dovuto ridimensionare la nostra vita in base alle nostre condizioni.
Chiediamo a chi segue le funzioni della sanità Bellunese di fare una scelta, perché se per la malattia una scelta non c’è, per la cura sì. Belluno è in Veneto, al pari di tutti gli altri territori regionali, e i suoi abitanti hanno lo stesso diritto ad essere curati.
Facciamo sentire la nostra voce e chiediamo alla regione di garantire ai pazienti neurologici cure adeguate, con personale medico presente in modo costante (e non a gettone), reparti funzionanti e dotati di personale in numero sufficiente per garantire a noi pazienti cure adeguate e tempestive.
Io voglio lottare, la parola rassegnazione per me è come bestemmiare alla vita. Io non ho scelto di avete la Sclerosi Multipla ma posso scegliere se Vivere e lo voglio fare. Aiutateci a far sentire la nostra voce! |