Era stato licenziato da una azienda agricola, che lo aveva assunto regolarmente con un contratto a tempo determinato sino a dicembre di quest’anno, poiché il consulente del lavoro della ditta si accorgeva che percepiva già da gennaio 780 euro il reddito di cittadinanza. Succede a Triggiano alle porte di Bari.
L’uomo, nigeriano di 30 anni già da tempo residente in Italia, non ci sta e pretende di poter continuare a lavorare pur percependo il reddito di cittadinanza. Il giorno successivo al licenziamento si presenta comunque presso la ditta, minacciando i titolari che gli permettono di lavorare quel giorno saldandogli al termine la giornata per cercare di calmarlo. Ma non basta il giorno successivo si ripresenta, ancora, minacciando di morte i suoi ex-datori di lavoro, che però con fermezza gli dicono che lì non può più lavorare, a quel punto le minacce diventano più serie, si arma di un coltello e dal sellino del proprio ciclomotore prende una catena, non chiede più lavoro ma pretende del denaro.
La situazione si fa pericolosa, alcuni dipendenti allertano il 112. Immediato l’intervento di una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Triggiano, che evitano un ulteriore escalation di violenza da parte del giovane, lo bloccano e lo disarmano traendolo in arresto.
L’uomo è stato tradotto presso il carcere di Bari. L’Arma di Triggiano ha già interessato le autorità competenti per la revoca del beneficio del reddito di cittadinanza e il recupero delle somme indebitamente erogate.