L’importanza della Terapia Dietetico Nutrizionale, per pazienti nefropatici, nel ritardare l’ingresso in dialisi

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Dr. Schär, azienda italiana che attraverso il marchio Flavis sviluppa alimenti aproteici per pazienti con malattia renale cronica è presente al Congresso in corso a Oristano in questi giorni, dall’11 al 13 giugno: “Percorsi Diagnostico Terapeutici Condivisi nel territorio Sardo in Nefrologia”, che ha riunito i più importanti esperti del campo nefrologico provenienti da tutto il territorio Nazionale per condividere le conoscenze in ambito nefrologico, al fine migliorare la prevenzione della malattia e la qualità di vita dei pazienti, fornendo un aggiornamento sullo stato della ricerca clinica e sui trattamenti farmacologici e non delle malattie renali.

Tra i momenti di confronto e approfondimento che hanno permesso di fare il punto sull’impatto della malattia renale cronica (MRC) sulla qualità di vita del paziente e sul Sistema Sanitario Nazionale, è stata tenuta la sessione “Modelli organizzativi indispensabili nella gestione della terapia nutrizionale per i pazienti in pre-dialisi e la dieta ipoproteica come medicinale”.

“La terapia dietetico-nutrizionale, pur con diverse sfumature, mantiene un ruolo fondamentale e, in alcuni casi determinante, nel trattamento conservativo della MRC. Nelle fasi iniziali della malattia, la dieta può contribuire a rallentarne la progressione, mentre nelle fasi più avanzate può prevenire e in alcuni casi correggere i sintomi uremici, ritardando di fatto l’inizio della dialisi. E’ stato, infatti, dimostrato che il trattamento con una dieta ipoproteica risulta più efficiente in termini di anni di buona qualità della vita, riducendo così i costi della spesa sanitaria rispetto all’assenza di trattamento.” – ha dichiarato La Prof.ssa Annalisa Noce, Professore Associato di Nefrologia e Direttore della Scuola di Specializzazione in Nefrologia dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata, afferente all’UOSD di Nefrologia e Dialisi del Policlinico Tor Vergata.

 

Per quanto riguarda i costi medi della terapia conservativa rispetto a quella sostitutiva– ha continuato la Dott.ssa Giulia Marrone – Biologo Nutrizionista e assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata- I costi medi annui per pazienti in stadio 4-5 i MRC, non in dialisi, sono stati rispettivamente stimati in € 7.422 e € 8.971. I costi medi annui in pazienti dializzati sono stati stimati da un minimo di € 29.800,00 per la dialisi peritoneale, fino ad un massimo di € 43.800,00 per l’emodialisi. A questi costi diretti sanitari (es. visite mediche, ospedalizzazioni, analisi di laboratorio) e non sanitari (es. trasporto e assistenza al paziente da parte del caregiver), andrebbe aggiunta la quota dei costi indiretti, ovvero le giornate di lavoro perse dal paziente e dal suo caregiver. Pertanto, la MRC non impatta esclusivamente sul SSN ma anche sui pazienti, sui loro familiari e sulla società nel suo complesso.

Inoltre, è rilevante il fatto che negli anni sono state sviluppate nuove linee di prodotti aproteici, caratterizzate da una vasta gamma di scelte e da una maggiore palatabilità rispetto al passato, al fine di aumentare la compliance del paziente ai piani nutrizionali prescritti.”

 

Il quadro epidemiologico e lo studio costo-efficacia del trattamento nutrizionale nella MRC.

La MRC colpisce 850 milioni[1] di persone nel mondo, più del 10% della popolazione, e ne sono affetti quasi 4,5 milioni di individui in Italia. Di questi, oltre 1 milione si trova negli stadi più avanzati che precedono l’inizio della dialisi e ogni anno oltre 7.300 nuovi pazienti incominciano la dialisi in Italia. Questi numeri sono in continuo aumento per l’invecchiamento della popolazione e l’aumento di diverse patologie, come il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa e l’obesità, che possono rappresentare fattori di rischio per l’insorgenza e la progressione della MRC.

Nel 2021, in Italia, la spesa per la MRC è stata pari a circa 4 miliardi di euro, rappresentando il 3,2% della spesa sanitaria complessiva a carico del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) ed è stato stimato un incremento dei costi annuali del 10,8% entro il 2026, dei quali quelli destinati alla terapia renale sostitutiva, che include dialisi o trapianto, ammontano al 53%[2].

Grazie alla terapia dietetico-nutrizionale emergono benefici anche per il Sistema Sanitario Nazionale perché il costo mensile per un paziente che segue la dieta ipoproteica è di circa 700€, mentre i costi mensili della dialisi si aggirano intorno a 4.100€.

Nel complesso, la dieta a basso contenuto di proteine consente di risparmiare circa 8.400 euro/paziente all’anno (-25%). Tradotto in termini più semplici, se solo il 20% dei pazienti Italiani che ogni anno entrano in dialisi, seguissero una dieta ipoproteica, il Sistema Sanitario Nazionale risparmierebbe annualmente oltre 60 milioni di euro[3].

 

I benefici della Terapia Dietetico Nutrizionale

La Terapia Dietetico-Nutrizionale (TDN) è una componente importante del trattamento conservativo del paziente affetto da MRC, per questo è importante che ogni paziente sia nelle condizioni di avere accesso ad una quantità di prodotti alimentari aproteici congrua, che gli permetta di rispettare le indicazioni della TDN. Allo stesso tempo, sempre al fine di sostenerne l’aderenza terapeutica è importante che il paziente abbia a disposizione tutti gli alimenti aproteici oggi disponibili, comprese le categorie più innovative, così da diversificare il più possibile una dieta altrimenti molto monotona per la ripetitività di pasti realizzati a partire da alimenti poco vari.