La discarica è di proprietà della famiglia Leonardi, gruppo economico emergente che si è via via allargato con acquisti e investimenti finanziari in immobili, alberghi, bar, attività commerciali. La società, che nelle settimane passate ha rilanciato il progetto (del 2009) di un inceneritore in quel territorio, è presieduta dall’avvocato Branca, nominato dal Presidente Musumeci, esponente di rilievo del centrodestra, alla guida di Riscossione Sicilia. Figura di peso che a sua volta ha rappresentato la proprietà della famiglia Ciancio nelle vicissitudini e nei rapporti con gli azionisti de La Gazzetta del Mezzogiorno (Bari) e de La Sicilia (Catania).
Negli ultimi anni del secolo scorso Branca è stato il tesoriere dei Ds (Democratici di sinistra), segretario Claudio Fava. Le accuse contestate sono quelle di associazione a delinquere finalizzate al traffico illecito di rifiuti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione, concorso esterno in associazione mafioso. Si confermano ancora una volta l’intreccio affaristico e il ruolo egemone della borghesia mafiosa nell’economia pubblica e privata dell’isola, in uno con i rapporti con la criminalità organizzata.
C’è una questione morale che è soprattutto questione sociale, fatta di lavoro nero e di frode fiscale, di devastazione ambientale e militarizzazione del mezzogiorno, di accaparramento delle risorse pubbliche, di modello di sviluppo illegale garantito da un sistema di potere politico trasversale e trasformista. Più che mai occorre lavorare a costruire un movimento politico e sociale per una alternativa di sinistra antiliberista, costituzionale e anticapitalista.
Mimmo Cosentino, segretario regionale Prc Sicilia