La fiammata dell’inflazione registrata nel corso del 2022 costerà agli italiani la bellezza di 42,3 miliardi di euro. Lo denuncia Assoutenti, che ha elaborato l’impatto del rialzo dei prezzi al dettaglio certificato ieri dall’Istat con i nuovi dati sul tasso di inflazione.
“Il caro-bollette, l’escalation dei carburanti e i rialzi delle materie prime sono stati interamente scaricati sui consumatori finali, attraverso un incremento dei prezzi al dettaglio che porta la media dell’inflazione per il 2022 a raggiungere quota +5,3% – spiega il presidente Furio Truzzi – Questo significa che, ai valori attuali, le famiglie italiane a parità di consumi andranno incontro ad una stangata pari a complessivi 42,3 miliardi di euro nell’anno in corso”.
“Un flagello quello dei prezzi che impoverirà una consistente fetta di popolazione e determinerà una forte perdita del potere d’acquisto dei cittadini, con effetti negativi per l’economia nazionale e ripercussioni sul fronte della ripresa – prosegue Truzzi – Per tale motivo chiediamo oggi al Governo Draghi di utilizzare i 15 miliardi di euro destinati all’aumento delle spese militari, aumento ora spostato al 2028, per contrastare il caro-prezzi e i rialzi delle bollette energetiche, finanziando misure davvero efficaci volte a calmierare i listini al dettaglio, sicuramente più urgenti di un potenziamento militare del paese”.
Proprio per protestare contro i rincari abnormi dei prezzi al dettaglio, per la prima volta in Italia tutte le associazioni dei consumatori iscritte al CNCU si uniranno in una Assemblea generale indetta per il prossimo 6 aprile e finalizzata a presentare al Governo un pacchetto di misure contro i rincari di alimentari, carburanti e bollette energetiche, e chiedere alla politica maggiore attenzione verso la situazione di crisi in cui versano oggi gli utenti.