L’INFLAZIONE “SPINGE” IL DISAGIO SOCIALE

Misery Index Confcommercio: ad ottobre l’indice di disagio sociale sale a 16,9 (+0,3 punti su settembre). La disoccupazione estesa si attesta all’11,5%, in riduzione di un decimo di punto sul mese. La variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto sale al 3,1% annuo.

Se a settembre i numeri del disagio sociale erano “migliori” ma già aleggiava il pericolo inflazione,  con una variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto al 2,6%, il Misery Index Confcommercio di ottobre (guarda il link in pdf al documento integraleevidenzia che quegli stessi prezzi hanno registrato un aumento del 3,1% su base annua, valore che non si registrava da inizio 2017.  Secondo il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, “le tensioni, pur riguardando ancora in misura molto accentuata gli energetici, cominciano ad interessare in misura più significativa altri segmenti del consumo. Il permanere e l’ampliarsi del fenomeno rappresenta, allo stato attuale, una delle principali incognite sulle possibilità di crescita dell’economia e dell’occupazione nel 2022”. 

Per quel che riguarda l’altra componente del indice di disagio sociale, la disoccupazione estesa, la situazione è invece in fase di normalizzazione: il dato si è attestato all’11,5%, in riduzione di un decimo di punto sul mese e il tasso di disoccupazione ufficiale si è portato al 9,4%, in aumento di due decimi di punto su settembre. “Il dato – sottolinea Bella – riflette un moderato recupero dei livelli occupazionali e un incremento del numero di persone in cerca di lavoro . La ripresa dell’attività economica ha riportato ormai gran parte degli inattivi sul mercato, senza particolari peggioramenti sul versante della disoccupazione ufficiale“.