Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnnr) è stato approvato nel 2021 per rilanciare, con fondi europei ed indirizzo verde e digitale (1), l’economia dopo il Covid-19. Il ministero che sovrintende all’attuazione è quello degli Affari europei che, dopo che Raffaele Fitto è diventato commissario Ue, oggi è guidato da Tommaso Foti.
Le riforme trainanti dovrebbero essere su giustizia, università, infrastrutture per la mobilità sostenibile. Ma non è noto – documentazione ufficiale – a che punto siano, quanto si è speso e quanto dovrà essere speso, i cantieri aperti e quelli non ancora aperti.
Si dice che molti lavori siano in corso, poi c’è chi si lamenta che i fondi non arrivano o arrivano molto a rilento.
Nel frattempo, l’andamento dell’economia è in calo (Istat -2). Secondo la Fondazione Openpolis (3) i fondi finora erogati sono il 26%. Per Banca d’Italia (4) i lavori conclusi ad agosto erano il 15%, il 32% in corso. La Corte dei Conti (5), inoltre, ritiene che a fine settembre fosse stato speso solo il 30% dei fondi.
L’Italia è l’ultimo Paese per la capacità di spesa dei fondi europei (6), un precedente che non dà molto fiducia per far luce alla situazione in conrso per i fondi Pnrr.
Il nuovo ministro sarà in grado di far luce su questa situazione?
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
1 – https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/recovery-plan-europe_it
4 – https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/economie-regionali/2024/2024-0022/2422-eco-regioni.pdf