Il governo, contro il carovita, vuole azzerare l’Iva su pane, pasta e latte (oggi al 4%) e farla scendere al 5% sui prodotti per l’infanzia e gli assorbenti.
Non sappiamo se siano stati vagliati tre aspetti:
da quale parte lo Stato si deve riprendere questi soldi, visto che le operazioni non si fanno in perdita e non c’è un fondo a disposizione; il provvedimento sarebbe impercettibile per i consumatori; cosa succede con la Ue, visto che è finanziata da parte della nostra Iva?
Soldi da riprendere. Aspettiamo la manovra nel suo complesso per sapere quali sono i provvedimenti in merito, sperando che non siano solo di uscita.
Provvedimento impercettibile. 4%? Il consumatore non se ne accorge. Se ne accorgono produttori e grossisti che sicuramente non faranno calare di altrettanta percentuale i loro prezzi… per cui, quando la riduzione arriva sul banco della vendita è impercettibile per l’acquirente. 5%? Stesso discorso sui prodotti per l’infanzia, anche se le percentuali che calano sono maggiori e quindi più percettibili.
Per entrambi, però, crediamo che queste minuscole riduzioni serviranno non a far calare i prezzi, ma a rendere “impercettibilmente” più bassa la crescita generale che hanno per altri motivi (la ricaduta dei prezzi energetici, essenzialmente).
Facendo due calcoli, considerati i consumi medi di pane, pasta e latte, il risparmio annuale sarebbe di 43 euro all’anno; mentre per prodotti infanzia e assorbenti sarebbe di 30 euro (qui i particolari sul calcolo: https://www.quotidiano.net/economia/taglio-iva-pane-1.8301382)
Iva/Ue. Non vorremmo che questa decisione comportasse l’apertura di una procedura di infrazione e la conseguente condanna ad una multa, oltre che al ripristino dei fatti (già ci immaginiamo la caciara sulla Ue cattiva che pretende i nostri soldi…. motivo che sembra affascini il governo… come se, poi, dalla Ue – mantenuta da parte della nostra Iva – non si prendesse nulla…. Pnrr che rischiamo di restituire in parte per incapacità ad usarlo secondo le regole che abbiamo accettato).
Della serie: il problema non è tanto l’Iva ma l’uso pieno dei fondi europei che, questi sì, farebbero mantenere/cadere i prezzi a livelli accettabili. Ma usare i fondi europei comporta intelligenza e capacità, mentre è più facile “buttare pacchi di pasta e pagnotte da un camion che passa tra la folla con le mani tese” .
Vincenzo Donvito Maxia