Entro due mesi, va rivista la riforma della Buona Scuola. Come più volte promesso in campagna elettorale, vanno poi ridotte le soglie di accesso per andare in pensioni, con una finestra a 61 anni di età, comprendendo finalmente quello scolastico tra i lavori usuranti.
Mentre si stanno realizzando gli ultimi dettagli sulla formazione del nuovo Governo, affidato al M5S e alla Lega Nord, i raggruppamenti politici che si sono imposti nelle elezioni dello scorso 4 marzo, il mondo della scuola continua a chiedere di risolvere alcune questioni irrisolte. Anief, il sindacato che ha fatto registrare il maggiore incremento di consensi in occasione del recente rinnovo delle Rsu e grazie ai quali ha raggiunto la rappresentatività nazionale, si fa portavoce delle emergenze da risolvere nel più breve tempo possibile.
Entro due mesi, va prima di tutto rivista la riforma della Buona Scuola, approvata contro il volere di tutti dal Governo Renzi. Nello stesso periodo, come più volte promesso in campagna elettorale, vanno ridotte le soglie di accesso per andare in pensione, con una finestra a 61 anni di età, comprendendo finalmente quello scolastico tra i lavori usuranti. Su questo punto, però, preoccupa il silenzio assordante delle ultime settimane.
“È necessario – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – che le due modifiche legislative siano fatte in tempi celeri, prima che abbiano inizio i preparativi per l’avvio del nuovo anno scolastico. Allo stesso modo – continua il sindacalista – è fondamentale procedere in fretta con la riapertura delle GaE, come già fatto nel 2008 e nel 2012, oltre ad avviare un piano straordinario di assunzioni mettendo in ruolo su tutti i posti dell’organico di fatto disponibili negli ultimi due anni. Tra le priorità del Governo, da includere in un decreto legge ad hoc, c’è anche la trasformazione dei posti in deroga del sostegno in organico di diritto: si tratta di oltre 40mila cattedre, vergognosamente rilegate fino al 30 giugno e quindi non utilizzabili per le immissioni in ruolo e nemmeno per i trasferimenti”.
Tra le procedure da affrontare con urgenza c’è poi lo sblocco dei concorsi per Dsga e per dirigenti scolastici, con oltre 2mila posti vacanti a partire dal prossimo settembre: in questo ambito, occorre anche avallare l’assunzione dei ricorrenti 2011 attraverso un corso-concorso, come dei facenti funzioni e vicari da più di 36 mesi. C’è poi da cancellare l’abolizione dei vincoli sulle assegnazioni provvisorie.
“Sono alcuni degli elementi che vanno presi subito in carico dal nuovo Governo – continua Pacifico – mentre nella nuova legge di Stabilità si dovrebbero stanziare i fondi per adeguare gli stipendi all’inflazione, in modo da incentivare gli aumenti-miseria in arrivo con la farsa del rinnovo contrattuale, ripristinare il tempo scuola falcidiato negli ultimi anni e destinare un punto in più di PIL alla Cultura e all’Istruzione, magari distraendo i fondi per le spese militari. Se questi punti verranno attuati – conclude il presidente Anief – allora riscontreranno il favore del nostro sindacato, perché si andrebbe finalmente verso una scuola giusta, superando gli spot che la vogliono Buona o Bella ma poi nei fatti perennemente in affanno”.