Il maltempo con neve e bufere di vento fa salire il conto dei danni e dei disagi provocati dalle piante cadute a terra e dei rami spezzati, in una situazione in cui si contano circa 50mila alberi pericolanti nelle città.
E’ quanto afferma la Coldiretti sul rapporto 2023 sugli interventi dei vigili del fuoco per rimuovere tronchi, tagliare rami o mettere in sicurezza piante a rischio caduta nelle città. Il cambiamento climatico si abbatte su una gestione del verde pubblico urbano non sempre in grado – denuncia la Coldiretti – di garantire il benessere delle piante e la sicurezza dei cittadini.
Le piante sferzate dal vento – evidenzia Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. Ma la tropicalizzazione del clima ha favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che – continua la Coldiretti – ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi.
“Sul problema degli alberi pericolanti e del verde pubblico in genere occorre intervenire con una gestione professionale che preveda il ricorso alla figura del manutentore con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che per questo “è necessario coinvolgere a tutti i livelli le 27mila aziende florovivaistiche italiane che con 100mila addetti già operano da nord a sud della Penisola.