La notizia di una giovane donna abusata e maltrattata all’interno di uno stabile veronese è arrivata nel pomeriggio di sabato dalla questura di Cremona. È stata la sorella della presunta vittima a segnalare che la stessa era stata picchiata ed era trattenuta contro la sua volontà in una struttura abusivamente occupata nei pressi della stazione di Verona Porta Nuova.
Dal positioning del suo cellulare gli agenti della Polizia di Stato delle Volanti e della Squadra Mobile hanno rintracciato la ragazza all’interno dell’immobile di circonvallazione Oriani occupato da cittadini stranieri senza fissa dimora, più volte sgomberato dalle Forze dell’Ordine negli scorsi mesi.
Al loro arrivo, gli agenti – che sono dovuti entrare tranciando il lucchetto che assicurava il cancello d’ingresso – hanno trovato la ragazza in stato di choc, con evidenti segni di violenza sul viso e sul corpo. Nel contesto di totale degrado e condizioni igienico sanitarie precarie in cui era stata segregata, la giovane aveva cercato conforto in un gattino che teneva in braccio al momento del ritrovamento e che ha continuato a stringere a sé per tutta la serata.
Accompagnata al Pronto Soccorso, dove è stata visitata e curata dai sanitari, la donna è stata poi ascoltata dai poliziotti che, dopo aver formalizzato la denuncia, hanno proceduto all’arresto del presunto autore per maltrattamenti e lesioni aggravate.
L’arresto è stato possibile grazie alle recenti disposizioni normative che, per i reati di maltrattamenti, hanno previsto l’istituto dell’arresto in flagranza differita ovvero la possibilità, a fronte di inequivocabili prove documentali e fotografiche, di procedere all’arresto nelle 48 ore successive al fatto.
Il presunto responsabile – marocchino poco più che ventenne – è stato associato al carcere di Montorio in attesa dell’udienza di convalida che si è svolto in mattinata. Dopo aver convalidato l’arresto, il giudice ha disposto nei confronti del giovane la custodia cautelare in carcere.