
Pesaro – In una mattinata caratterizzata da squarci di sole alternati a lievi precipitazioni, si è percepita un’aria di profonda preoccupazione a Pesaro, dove si è svolta oggi in piazza del Popolo la manifestazione cittadina contro il progetto di impianto di liquefazione di metano e stoccaggio di GNL previsto nel cuore dell’abitato pesarese. Centinaia di cittadini si sono recati presso il gazebo informativo allestito dal comitato “Pesaro: NO GNL”, partecipando con attenzione e senso civico a un’iniziativa che intende sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi concreti legati all’impianto.
Durante la giornata, accanto al presidio di piazza, i volontari del comitato hanno raccolto 130 firme per le azioni civili e giuridiche che contestano la concessione della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) rilasciata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Un numero significativo di cittadini ha anche espresso la propria disponibilità a sostenere attivamente il Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, che sarà depositato nelle prossime settimane.
Il contatto diretto con la città ha rafforzato l’impegno del comitato e reso evidente un crescente consenso attorno alla necessità di fermare un progetto considerato pericoloso e contrario alle normative europee e costituzionali, a partire dall’articolo 41 della Costituzione. Durante l’iniziativa, gli attivisti hanno sottolineato le similitudini tra il caso di Pesaro e la tragedia di Calenzano, dove l’esplosione avvenuta lo scorso dicembre presso un deposito Eni ha causato cinque vittime e aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro colposo.
Parallelamente, è stato ricordato l’incendio scoppiato venerdì sera a Falconara, dove una rottura in una tubazione dell’impianto di desolforazione del gasolio ha generato un vasto rogo. L’impianto è stato messo sotto sequestro. I primi rilievi dell’ARPAM non hanno evidenziato sostanze inquinanti nell’aria, ma l’episodio ha sollevato nuove preoccupazioni tra gli esperti e gli ambientalisti.
In alcune interviste rilasciate ai media, Roberto Malini, referente del comitato e co-presidente di EveryOne Group, ha dichiarato: “Un incidente simile in un impianto di liquefazione di metano costruito nel mezzo delle abitazioni avrebbe avuto esiti devastanti, con insufficienti possibilità di intervento da parte delle autorità e un effetto domino fuori controllo”.
La manifestazione di oggi ha dimostrato come la cittadinanza sia sempre più consapevole dei rischi e pronta a difendere il proprio diritto alla salute, alla sicurezza e a un ambiente vivibile. Le prossime settimane saranno decisive per il futuro del progetto: le istituzioni sono chiamate a rispondere con responsabilità, ascolto e trasparenza.
Nella foto, un momento della raccolta firme