Sta per concludersi il 2018, un anno molto impegnativo per la Marina Militare che ha visto il personale e i mezzi della Forza Armata, inquadrato nel più ampio ambito interforze della Difesa, operare senza soluzione di continuità dal Mar Artico all’Antartide, in Mar Mediterraneo come negli oceani, a tutela degli interessi nazionali con una serrata attività di presenza e sorveglianza degli spazi marittimi.
Con una densa attività di incontri istituzionali, la Marina Militare ha continuato ad esercitare un importante ruolo di coordinamento tra i principali attori che interagiscono con il mare, in una visione internazionale, europea e globale che vede il mare sempre più protagonista dello sviluppo sostenibile dell’economia nazionale ed internazionale.
Il 2018 è stato per la Marina Militare l’anno della memoria, legato alle commemorazioni della fine del primo conflitto mondiale e alla celebrazione del Centenario dell’impresa di Premuda, la più brillante e audace azione navale della prima Guerra Mondiale.
Con un incessante impegno operativo sia in ambito nazionale che internazionale la Marina Militare ha continuato ad assicurare i tradizionali compiti istituzionali di difesa e sicurezza delle zone marittime di interesse. Uno di questi contesti è rappresentato dall’Operazione Mare Sicuro, durante il quale le unità navali, supportate dalla componente aerea imbarcata e dalla componente sommergibili della forza armata, in coordinamento con il corpo della Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e altri corpi dello Stato sono state impegnate a tutela degli interessi nazionali nel Mediterraneo centrale, garantendo la sicurezza delle linee di comunicazione marittime, il contrasto alla criminalità dedita a traffici illeciti, la protezione del naviglio nazionale e delle piattaforme estrattive presenti nelle acque internazionali a nord della Libia.
E proprio in Libia sono presenti sia una unità navale ausiliaria della Marina Militare che, in porto a Tripoli, garantisce – grazie anche alla presenza a bordo del personale tecnico civile della forza armata – il supporto tecnico-logistico-manutentivo alla Guardia Costiera e Marina libiche, che i fucilieri di Marina della Brigata Marina San Marco, inquadrati nella Task Force Ippocrate, impiegati dallo scorso settembre per garantire la sicurezza della base e dell’ospedale da campo italiano, nell’ambito della missione bilaterale di assistenza e supporto (MIASIT).
Nel corso dell’anno la Marina Militare oltre a garantire costantemente una unità navale per l’operazione dell’Unione Europea a guida italiana “EUNAVFOR Med Sophia”, ha anche reso disponibili alla NATO le navi Espero, Euro e Scirocco per le esigenze dell’Operazione marittima denominata “Sea Guardian”, con lo scopo di incrementare il coordinamento tra l’attività dell’Alleanza atlantica e quelle dell’Unione Europea, al fine di migliorare la difesa e la sicurezza collettiva, assicurando maggiori sinergie e sfruttando le peculiarità di ciascuna organizzazione.
Nell’ambito di un impegno senza sosta a salvaguardia delle linee di traffico marittimo di interesse nazionale anche fuori dal Mediterraneo, la Fregata Europea Multi Missione (Fremm) Carlo Margottini ha navigato fino al Mare Arabico e all’Oceano Indiano per una campagna finalizzata anche a rafforzare la cooperazione multinazionale e il dialogo tra i Paesi, oltre che a promuovere in modo integrato il “Sistema Italia”, affiancando e supportando le attività dell’industria nazionale. La dislocazione medio-orientale di Nave Margottini, durata in totale circa 7 mesi, si è completata con la partecipazione all’operazione di contrasto alla pirateria dell’Unione Europea “EUNAVFOR Atalanta”. Impegno assunto per i successivi 4 mesi e conclusosi a dicembre anche dalla più recente delle Fremm, nave Federico Martinengo.
Il Nord America è stato invece meta della Fremm Alpino, protagonista di una campagna navale di due mesi, tra maggio e giungo, che ha rappresentato un’occasione di confronto con le marine amiche e alleate, nonché una preziosa occasione di addestramento, per mantenere elevati livelli di prontezza, e di rafforzamento dei rapporti con gli alleati trans-regionali.
Nave Alliance è ritornata per ben due volte al Polo Nord, fra i mari d’Islanda e Groenlandia, oltre il Circolo Polare Artico, per la prima volta durante l’inverno artico, per sostenere importanti attività di ricerca prima nell’ambito della missione scientifica svolta con il Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE) della NATO e, successivamente, per partecipare alle campagne idro–oceanografiche “Calypso 18”, “NREP 18” e “High North 18”, durante le quali sono state condotte centinaia di ore di attività scientifica nell’area a Nord – Ovest delle Isole Svalbard. Grazie a queste attività si è consolidata la presenza italiana in una regione, quella artica, al centro da alcuni anni dell’agenda internazionale per i rilevanti mutamenti di natura climatico-ambientale, ma anche geo-politica, che hanno lu ogo in misura sempre crescente, creando anche nuove opportunità per i traffici marittimi e la ricerca in campo energetico.
Le Navi scuola a vela della Marina Militare sono state impegnate insieme al Cacciatorpediniere Luigi Durand De La Penne per la formazione e l’addestramento degli allievi, quali momenti conclusivi dei percorsi seguiti presso gli Istituti di Formazione della forza armata posti alle dipendenze del comando Scuole della Marina, in linea con le tradizioni marinaresche ed i valori etici e morali che, ieri come oggi, continuano ad ispirare gli uomini e le donne di mare.
Nave Vespucci ha portato nuovamente il tricolore in Nord Europa e, per la prima volta nella sua storia, dopo aver toccato la capitale dell’Islanda, nel mese di agosto ha raggiunto e superato il Circolo Polare artico. Nave Palinuroha svolto la sua campagna d’istruzione nel Mediterraneo centrale, spingendosi fino in Mar Nero. Nave De La Penne ha attraversato le “colonne d’Ercole” per toccare le sponde atlantiche dell’Africa centrale, mentre le unità a vela minori Orsa Maggiore, Caroly e Corsaro II, hanno gravitato nel Mediterraneo centrale ed occidentale.
La presenza delle suddette unità in contesti marittimi diversificati, ha assicurato altresì una proficua attività di promozione del made in Italy in aree diverse ed eterogenee garantendo un efficace ritorno d’immagine per le Forze Armate italiane e per il Sistema Paese.
Un anno, il 2018, trascorso, oltre che nel segno dell’impegno operativo anche nell’ambito duale con numerose iniziative che spaziano dall’umanitario, al sociale, all’ambientale, allo scientifico ed in tutti i settori al servizio della collettività che, unitamente alla funzione prettamente militare, delineano le capacità “complementari” in senso più ampio.
La campagna di Nave ITALIA a favore della Fondazione Tender To Nave Italia Onlus ha regalato a persone con disagio sociale o disabilità psicofisiche un’esperienza di vita nuova e stimolante a bordo del brigantino più grande del mondo, inquadrandole in specifici percorsi terapeutici, al fine di far crescere la propria autostima ed acquisire maggiore consapevolezza delle proprie capacità. Sulla stessa scia, le immersioni organizzate dagli operatori del Comando Subacquei e Incursori della Marina (Comsubin) che hanno permesso di far vivere momenti di libertà a “subacquei speciali”.
Le camere iperbariche attivate presso il Centro Ospedaliero Militare di Taranto e il Comando Subacquei ed Incursori di La Spezia hanno consentito di salvare vite umane mediante il trattamento di pazienti civili in situazioni di emergenza.
Il consueto concerto della Banda della Marina all’Auditorium Parco della Musica è stato dedicato quest’anno alla Fondazione Francesca Rava NPH Italia onlus, che ha raccolto fondi grazie alla capillare distribuzione dei prodotti solidali con l’obiettivo di dare una speranza a bambini meno fortunati e, in particolare, con la costruzione di una scuola nelle zone terremotate delle Marche.
Inoltre, sono continuati, con Operation Smile, i weekend clinic a bordo delle unità della Marina Militare, che hanno permesso a numerosi bambini, affetti da gravi malformazioni dalla nascita, di poter finalmente tornare a sorridere.
Sono più di 38.000 i manufatti esplosivi rinvenuti e neutralizzati nei mari, fiumi e laghi italiani, dai Palombari del Comsubin nel 2018, oltre ai 43.600 proiettili di piccolo calibro bonificati. Il disinnesco del pericoloso ordigno esplosivo rinvenuto a Fano è soltanto uno degli esempi delle numerose attività condotte a salvaguardia della pubblica incolumità, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio, volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della navigazione e della balneabilità. Proprio al Comsubin è dedicato il calendario istituzionale 2019 dal titolo “Palombari e Incursori nella Marina Militare”, un prodotto editoriale a scopo benefico, a favore della fondazione Operation Smile.
Quelle ricordate rappresentano solo alcune tra le più significative attività condotte dalla forza armata nel 2018 con un impegno a tutto tondo, multilaterale, diversificato e flessibile su diversi livelli operativi e capacitivi in linea con le caratteristiche peculiari della Marina Militare inserita in un ampio contesto integrato interforze, internazionale ed interagenzia con il concorso proficuo ed sinergico di tutti i pilastri caratteristici che reggono la forza armata quale quello operativo, quello formativo, quello logistico/manutentivo e quello delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.
Il 2019 si apre nel solco della continuità con circa 2000 uomini e donne che, anche durante il periodo festivo, operano oltre l’orizzonte come in patria, sopra e sotto il mare, in terra e in cielo, in Italia e all’estero, con professionalità, spirito di sacrificio ed efficacia a salvaguardia della sicurezza nazionale e a supporto della collettività.