Da un lato c’è la frustrazione dei medici e dei pediatri di famiglia ogni giorno sommersi da scartoffie e inutili lungaggini burocratiche, dall’altro lato ci sono i bisogni dei pazienti stanchi di attese interminabili negli ambulatori anche solo per una banale ricetta o una visita di controllo. Senza contare l’uso massiccio delle chat medico-paziente, che fanno ormai parte della routine, ma che non garantiscono la sicurezza dei dati.
È evidente, dunque, che l’organizzazione delle cure primarie deve ancora recuperare il gap digitale e a pagarne le conseguenze sono sia i medici di famiglia che i pazienti. La buona notizia è che esistono già soluzioni tecnologiche in grado di “liberare” il medico di famiglia della burocrazia e di facilitare e semplificare l’accesso dei pazienti ai loro ambulatori, restituendo in questo modo dignità al rapporto medico-paziente.
I sistemi digitali hanno già rivoluzionato la sanità specialistica che, stando ai dati di MioDottore Connect, oggi è 20 volte più digitalizzata delle cure primarie in termini numerici. Questo ha permesso di semplificare il lavoro dei professionisti e l’accesso dei pazienti a cure e visite specialistiche. Un cambiamento epocale, che ora si rende necessario anche nella medicina generale con una tempestiva transizione tecnologica. Anche perché può migliorare una condizione che vede – secondo una recente indagine condotta da PKE – il 60% dei medici di famiglia contrari alla riforma della sanità, considerata ‘peggiorativa’, e per il 77% dei quali la burocrazia mortifica la professione, compromettendo il rapporto medico-paziente. Il tema è stato al centro della tavola rotonda “Territorio, prossimità e digitalizzazione.
Quale futuro per le cure primarie e la medicina di famiglia?”, organizzata da MioDottore Connect che si è svolto oggi a Roma. Una preziosa occasione di confronto tra professionisti sanitari, pazienti e Istituzioni sul futuro delle cure primarie e della medicina generale.
“La digitalizzazione è fondamentale per ridurre le distanze che esistono tra i vari livelli della nostra nazione, tra le zone interne e quelle metropolitane – ha spiegato nella sua introduzione il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato – sfruttare la straordinaria forza delle tecnologie serve a rendere sanità pubblica su tutto il territorio nazionale. Svolgono un ruolo fondamentale i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i professionisti del sistema sanitario nazionale pubblico. Questi incontri tra esperti sono fondamentali per rendere ancora migliore il nostro sistema salute”.
“Fino a qualche anno fa i medici di medicina generale sono stati più che altro un punto di riferimento per il paziente cronico più anziano – spiega Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg) –. Le sale d’attesa piene respingono il paziente lavoratore e quello più giovane. Ma oggi la richiesta di cure primarie da parte dei cittadini più giovani è aumentata e ora abbiamo l’opportunità straordinaria di riavvicinarci a questi pazienti. Per sfruttarla dobbiamo imparare ad affidarci ai sistemi di eHealth che consentono di semplificare il nostro lavoro e l’accesso dei pazienti”.
Si tratta di un cambiamento già avvenuto con i medici specialisti, che offrono ai pazienti uno spazio dove trovare e recensire lo specialista più adatto alle proprie esigenze e allo stesso tempo fornisce ai professionisti sanitari strumenti utili per gestire il flusso di pazienti, migliorare l’efficienza e la propria presenza online e acquisire nuovi pazienti. “Recuperare tempo prezioso da restituire al dialogo e al consolidamento del rapporto di fiducia fra medico e paziente è un obiettivo qualificante, dal nostro punto di vista, della tecnologia al servizio della salute, soprattutto per le giovani generazioni che rischiano altrimenti di restare lontano dagli studi dei medici di medicina generale – spiega Annalisa Mandorino, presidente di Cittadinanzattiva –. Allo stesso tempo la e-health può sostenere un approccio alle cure più personalizzato anche nei confronti di pazienti cronici ed anziani, e sburocratizzare accessi e percorsi per tutelare la loro salute”.
“La riforma delle cure primarie, di cui la Pediatria di Famiglia rappresenta un pilastro fondamentale essendo deputata ad accompagnare la crescita in salute dei più piccoli, dalla nascita all’adolescenza, passa necessariamente dal rafforzamento della sanità digitale – commenta Antonio D’Avino, Presidente nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) –. Le soluzioni di eHealth rappresentano una grande opportunità per aumentare l’efficacia e la tempestività di risposta ai bisogni di cura e assistenza di bambini e ragazzi e delle loro famiglie. L’auspicio è che, nel prossimo futuro, si possa estendere sempre di più il ricorso a queste piattaforme in grado di snellire il nostro lavoro e facilitare l’accesso alle cure dei pazienti, mettendoli realmente al centro del sistema salute”.
La necessità dunque di far evolvere il sistema della medicina generale in ambito digitale appare dai numeri, molto chiari, presentati da MioDottore Connect, l’hub di MioDottore dedicato alla formazione, al dibattito e al confronto con gli attori della sanità pubblica e privata. “La nostra realtà è impegnata da tempo per snellire la burocrazia, ottimizzando i tempi e l’afflusso dei pazienti in sala d’attesa. Siamo convinti che la risposta a molte delle esigenze di medici e pazienti sia semplificare e pensare soluzioni user-friendly – dichiara Luca Puccioni, CEO di MioDottore –. Oggi vogliamo ribadire che siamo al fianco di tutti i medici di famiglia, gli specialisti delle cure primarie e i pazienti per ascoltarli ed essere partecipi del cambiamento. Vogliamo mettere le nostre competenze anche a disposizione del settore pubblico affinché si creino opportunità di collaborazione e si valutino i modelli che già funzionano sul territorio, rendendo la sanità più umana con il supporto della digitalizzazione. Per questo motivo abbiamo creato MioDottore Connect, una piattaforma di dialogo tra tutti gli attori che possono contribuire al miglioramento della sanità: medici, cittadini e pazienti, istituzioni, partner privati con anni di esperienza. Solamente facendo squadra e costruendo un ecosistema che incentivi i professionisti sanitari a digitalizzarsi si possono raggiungere grandi risultati e continuare a porsi grandi obiettivi”.