Sono oltre 4.700 le persone sbarcate sulle coste Italiane nel mese di maggio. Il dato è in linea con il mese precedente (4.721). A gennaio, febbraio, marzo gli arrivi erano stati, rispettivamente 2.258, 2.301 e 6.857.
Le persone in arrivo sulle coste Italiane a maggio sono partite da Libia, Tunisia, Turchia e Algeria. Tuttavia, a maggio la Libia è stato il primo Paese di partenza per gli arrivi via mare in Italia, con oltre il 50% di tutti gli arrivi.
Circa il 70% delle persone arrivate a maggio sono sbarcate a Lampedusa. Altri porti di sbarco includono Pantelleria, Roccella Ionica, Reggio Calabria, Livorno.
Da inizio anno, le nazionalità di origine prevalenti sono state: Bangladesh (21%), Siria (14%), Tunisia (14%), Guinea (9%), Egitto (6%), Pakistan (4%), Mali (4%), Gambia (3%), Costa d’Avorio (3%), e Sudan (3%).
In base alle informazioni ricevute da UNHCR, nel mese di maggio hanno perso la vita un bimbo di sei mesi originario della Guinea Konakry e partito con la mamma dalla Tunisia ed un uomo pakistano partito dalla Libia.
Dall’inizio dell’anno ad oggi, sono più di 470 i morti e dispersi nel Mediterraneo centrale, circa il 77% delle vittime in tutto il Mediterraneo.
L’UNHCR è presente nei luoghi di sbarco dove continua a supportare con team dedicati le autorità italiane, in collaborazione con le agenzie nazionali ed europee e gli altri partner, per fornire informazioni ai nuovi arrivati e per una pronta individuazione e la tempestiva presa in carico dei minorenni e delle persone più vulnerabili presso servizi e cure specializzati.
L’UNHCR continua a sollecitare gli Stati a potenziare risorse e capacità per adempiere efficacemente alle proprie responsabilità. In particolare, rinnova il suo appello alla collaborazione per rafforzare i meccanismi di ricerca e soccorso in mare e per promuovere un più ampio accesso a percorsi sicuri e regolari nell’Unione Europea per le persone in cerca di protezione internazionale.