Sono circa 5.500 le persone sbarcate sulle coste Italiane nel mese di ottobre, dato che rappresenta un decremento di circa il 29% rispetto al mese precedente (7.685). Tra gennaio e agosto gli arrivi erano stati, rispettivamente: 2.258 (gen.), 2.301 (feb.), 6.857 (mar.), 4.721 (apr.), 4.976 (mag.), 4.902 (giu.), 7.465 (lug.), 8.526 (ago.).
Le persone arrivate sulle coste italiane ad ottobre sono partite da Libia, Tunisia, Turchia e Algeria. La Libia è stata il primo Paese di partenza, con il 65% circa di tutti gli arrivi via mare in Italia.
Circa l’85% delle persone arrivate ad ottobre sono sbarcate a Lampedusa. Altri porti di sbarco includono Crotone, Roccella Ionica, Pozzallo, Porto Empedocle, Lampione, Ravenna, Marsala, Salerno, Augusta, Bari e Carloforte.
Da inizio anno, le nazionalità di origine prevalenti sono state: Bangladesh (20%), Siria (19%), Tunisia (13%), Egitto (7%), Guinea (6%), Pakistan (4%), Eritrea (3%), Sudan (3%), Mali (3%) e Gambia (2%).
Nel mese di ottobre è stato recuperato, a bordo di un’imbarcazione partita da Tripoli, il corpo senza vita di un uomo siriano, probabilmente deceduto a causa di un malore.
L’UNHCR è presente nei luoghi di sbarco dove continua a supportare con team dedicati le autorità italiane, in collaborazione con le agenzie nazionali ed europee e gli altri partner, per fornire informazioni ai nuovi arrivati e per una pronta individuazione e la tempestiva presa in carico dei minorenni e delle persone più vulnerabili presso servizi e cure specializzati.
L’UNHCR continua a sollecitare gli Stati a potenziare risorse e capacità per adempiere efficacemente alle proprie responsabilità. In particolare, rinnova il suo appello alla collaborazione per rafforzare i meccanismi di ricerca e soccorso in mare e per promuovere un più ampio accesso a percorsi sicuri e regolari nell’Unione Europea per le persone in cerca di protezione internazionale.