Questi comici hanno già fatto questo scherzo a un sacco di gente, fra cui Macron e Kissinger. Magari qualcuno avrà avuto l’idea di ripeterlo scoperta la falla, e la falla è che noi abbiamo dei servizi che si fidano troppo della fonte tecnologica. Per cui se vedono il numero di telefono di chiamata, che risulta corrispondere a quello che verrà vessato, passano la telefonata senza dubbi”.
A parlare è Aldo Giannulli, esperto di intelligence, durante l’intervista nel programma “L’Italia s’è desta” di Radio Cusano, in relazione allo scherzo telefonico perpetrato dai due comici russi ai danni della Premier Meloni.
“In altri tempi una cosa del genere non sarebbe mai passata così automaticamente, si sarebbe fatto una verifica presso l’Ambasciata del personaggio oppure presso un ente”, ha continuato Giannulli. “La cosa che fa drizzare i capelli è che già c’erano stati scherzi del genere e i servizi non se ne sono accorti. Mi sembra una cosa da dilettanti allo sbaraglio. Mantovano, che è una persona intelligente e che io apprezzo, dice che la Meloni sapeva tutto, ma meglio mi sento se sapeva ed è stata al gioco”.
“Un po’ è stato un gioco, un po’ è stato un modo per segnalare quanto sono inefficienti gli avversari”, ha sottolineato Giannulli. “C’è un pizzico di guerra psicologica in questo, per fortuna fatta in maniera scherzosa, quindi ci possiamo anche ridere su. Però insomma, non fa stare tranquilli”.
“La Meloni non ha detto nulla di spaventoso o trascendentale, intendiamoci. Però ha detto cose molto diverse da quelle dette pubblicamente. Ora, che ci sia una diplomazia coperta diversa dai discorsi pubblici, c’è sempre stata figurati, però non ti fai beccare in questa maniera esprimendoti così perentoriamente”, ha ribadito. “Sono cose che tu dici in un incontro personale, con un interlocutore di livello, perlomeno parigrado tuo. Non le dici per telefono a uno che non si capisce nemmeno chi sia”.
E sul fatto che sia più di un semplice scherzo, Giannulli ha continuato dicendo, “Non è un semplice scherzo, intanto è un’azione di guerra psicologica, perché tira fuori cose che ti creano quantomeno imbarazzo con il governo ucraino, perché tu hai detto piuttosto esplicitamente che a un certo punto li mollerai”.
Giannulli ha poi evidenziato il fattore secondo lui scatenante, “Temo che questa sia la conseguenza del pessimo ceto politico che abbiamo messo in giro e dell’ancor peggiore servizio di intelligence. C’è molto dilettantismo professionale”, ha concluso.