Nella giornata di domani 7 agosto, dalle ore otto del mattino alle ore venti della sera, mi asterrò completamente dall’assunzione di cibo e acqua. Non sarà un vero e proprio sciopero della fame e della sete, poiché lo sciopero contiene in sè una polemica, una protesta contro qualcuno o qualcosa che qui non ci sono.
Sarà solo un piccolo gesto di attenzione nei riguardi degli ultimi degli ultimi del nostro Paese: i detenuti. In particolare, mediante questo gesto, a cui potranno associarsi tutte le persone di buona volontà, non ci sarà nessun tentativo di mettere minimamente in discussione la certezza della pena, si vorrà solo indurre una riflessione sul fatto che se si è condannati alla privazione di libertà personale, non si è mai condannati anche alla privazione della dignità propria dell’essere umano.
Così in una nota Giuseppe Maria Meloni, portavoce di Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino.