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“La spesa sanitaria e il PIL sono entità aleatorie, sono solo stime. Quindi è impossibile fissare un obiettivo per tarare un parametro costante negli anni”. Lo spiega Francesco Saverio Mennini, Capo del Dipartimento della programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio sanitario nazionale del Ministero della Salute, intervenuto alla seconda edizione della Cernobbio School di Motore Sanità, a Villa Erba.
“Il Covid ha fatto comprendere quanto sia importante investire nella Sanità. Però non basta soltanto investire, bisogna comprendere come queste risorse dovrebbero essere finalizzate al raggiungimento di obiettivi ben definiti e programmatici, organizzare le risorse e utilizzale in maniera efficiente. Bisogna ripensare al Sistema Sanitario Nazionale come investimento del settore paese. Le tecnologie e le infrastrutture sono importanti ma secondo il Ministero della Salute è altrettanto importante l’organizzazione. Ed è qui che entrano in gioco la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale perché serve organizzare dei database perché senza dati e senza informazioni non si può aspirare ad una corretta programmazione sanitaria”.
Per Mennini la ricetta si basa su tre punti specifici: “E’ necessario identificare il bisogno e scegliere il modello strategico per la popolazione a livello nazionale e quindi poi definire il modello di spesa; poi bisogna arrivare alla definizione dei dati; e infine seguire il processo completo di programmazione sanitaria per l’allocazione delle risorse e continuare a monitorare le performance, anche in senso tecnico. Servono due azioni fondamentali: misurare, innanzitutto, non solo le singole prestazioni ma il risultato complessivo di tutto il percorso di cura, anche in termini di costi. Inoltre, non bisogna guardare alla spesa su un singolo anno ma su periodo più lungo, al fine di iniziare a valutare l’efficienza delle forze. Abbiamo già superato tanti ostacoli, continueremo a farlo”.