Multate le società Ajò Energia, Bluenergy, Ubroker e Visitel per mancanza di trasparenza nella prospettazione delle condizioni economiche di fornitura di energia elettrica e gas. L’Autorità di recente ha concluso con impegni altre due istruttorie e lo scorso anno 13 procedimenti e 14 moral suasion riguardanti l’insufficiente o incompleta indicazione del prezzo dell’energia.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso sei procedimenti istruttori per pratiche commerciali scorrette nel prospettare le condizioni economiche di fornitura di energia elettrica e gas sul mercato libero. In particolare, quattro istruttorie hanno portato all’accertamento di condotte ingannevoli e omissive in merito all’indicazione dei costi di fornitura dell’energia elettrica e/o del gas e a sanzioni nei confronti di Ajò Energia (148.000 euro), Bluenergy (2 milioni di euro), Ubroker (1.880.000 euro) e Visitel (100.000 euro). Le altre due istruttorie – nei confronti di Enne Energia ed Europe Energy – sono state chiuse con l’accettazione degli impegni.
Nel corso dell’attività istruttoria è stata svolta un’ampia analisi della documentazione contrattuale e promozionale delle offerte commerciali proposte dagli operatori interessati e delle segnalazioni dei consumatori. A seguito di tale attività sono emerse importanti criticità e una generale ingannevolezza od omissione di informazioni su alcune componenti del prezzo di fornitura di energia elettrica e gas sul mercato libero. In molti casi, risultava omessa l’indicazione del valore degli “oneri di commercializzazione” (generalmente denominati Prezzo di Commercializzazione e Vendita – PCV – per l’energia elettrica e Quota Vendita al Dettaglio – QVD – per il gas) sia nelle condizioni di contratto sia nel materiale promozionale, in cui si pubblicizzava solo il prezzo della “componente energia”, sebbene tali oneri rappresentino una parte essenziale del prezzo della fornitura per il consumatore e dei ricavi delle imprese. Si tratta di importi che si aggiungono in fattura agli oneri fissati dal regolatore – oneri di sistema, trasporto e gestione del contatore – o di natura fiscale. Inoltre, alcune offerte prevedevano penali, anche sotto forma di storno degli sconti concessi al momento della sottoscrizione del contratto – peraltro in contrasto con la regolazione vigente -, che venivano applicate in caso di recesso anticipato dal contratto di fornitura.
Per quanto riguarda Enne Energia ed Europe Energy – anche sulla base di un articolato parere reso dall’Autorità di regolazione del settore (Arera) – l’Autorità ha accettato gli impegni proposti, a condizione che le società garantiscano chiarezza e completezza del prezzo di fornitura dell’energia elettrica e del gas nella documentazione contrattuale e nel materiale promozionale, per tutte le offerte commerciali presenti e future. In questo modo i consumatori potranno conoscere l’effettivo prezzo della fornitura e confrontare le offerte sul mercato libero. Gli impegni proposti prevedono anche il rimborso integrale degli oneri non dovuti addebitati precedentemente a tutti consumatori, sia attivi sia cessati.
Va ricordato che nel 2021 l’Antitrust ha chiuso altri 13 procedimenti istruttori e 14 moral suasion sempre in merito alla mancanza di trasparenza nella prospettazione delle condizioni economiche di fornitura di energia elettrica e gas sul mercato libero nei confronti dei principali operatori.
L’Autorità continuerà a monitorare i contenuti delle proposte commerciali di energia e gas per assicurare la trasparenza delle offerte e l’assenza di oneri impropri e anche per consentire ai consumatori di scegliere le migliori condizioni di offerta, in vista del passaggio di tutti gli utenti al mercato libero dal gennaio 2024.