Si è tenuta a Lodz, in Polonia, la cerimonia con la quale è stato conferito al sindaco di Lampedusa Totò Martello il premio intitolato alla memoria di Jan Karski, eroe polacco della resistenza al nazismo che durante la seconda Guerra mondiale per primo raccontò le atrocità che avvenivano contro gli ebrei nei campi di concentramento. L’edizione 2021 del premio “Aquila”, della Jan Karski Society, è stato assegnato a Lampedusa “per l’eroismo e la determinazione nell’aiutare i rifugiati mentre il mondo distoglie lo sguardo dai morti e dalle sofferenze”. “Grazie a Papa Francesco ed a quanti nella Chiesa seguono il suo insegnamento – si legge ancora nella motivazione del premio – e grazie al suo amico Salvatore Martello, la speranza continua”.
La cerimonia si è svolta nella cattedrale di Lodz al termine della messa celebrata dall’arcivescovo di Gniezno, Wojciech Polak, primate della Chiesa Polacca. “La gente di Lampedusa – ha detto l’arcivescovo Polak – ha dato e continua a dare l’esempio: salvando coloro che fuggono dalla fame, dalla persecuzione, dalla minaccia alla loro vita, si intercede per la vita di ogni donna e di ogni uomo, perché la vita di ogni persona è sacra e su questo non ci può essere discordia”.
Il sindaco di Lampedusa ha fatto pervenire nella cattedrale di Lodz un crocifisso realizzato dall’artista lampedusano Stefano Colapinto con il legno della chiglia di una imbarcazione utilizzata dai migranti.
“La spaventosa mostruosità della Shoah che Jan Karski ha contribuito a contrastare e poi a denunciare al mondo, è un impegno quotidiano per la giustizia, la dignità, la libertà e la democrazia” ha detto Martello, intervenendo in modalità web alla cerimonia. “Nulla si conquista per sempre – ha aggiunto – tutto si riconquista ogni giorno. E nelle frontiere del Mediterraneo, come in quelle tra Polonia e Bielorussia o tra Grecia e Turchia, come in ogni frontiera del mondo, giochiamo una partita che ancora una volta salva o perde la storia che milioni di morti hanno cercato di salvare con il loro sangue”.