“Da giurista, avvocato, le dico che la disperazione non la fermi con una legge”. Così Giampaolo Di Marco, segretario generale dell’Associazione nazionale forense, interviene sul tema dei migranti e sull’eventualità della cancellazione della protezione speciale. Di Marco stamattina era ospite della trasmissione Agorà su Rai3: “Io personalmente, meno di un mese fa, sono stato a Lampedusa- racconta- perché per capire il fenomeno lo devi andare a vedere da vicino, andare a vedere quell’ultimo miglio che ti manca per capire come debba essere gestito”. La questione dell’inverno demografico, dei lavoratori che mancano “è una visione utilitaristica del fenomeno” migratorio.
“In realtà- ragiona Di Marco- dovremmo riflettere su un altro fattore, sempre sul piano normativo: non siamo normativamente soli. Ci sentiamo soli perché chiediamo all’Europa di darci una mano, però sul piano normativo noi rispondiamo a fenomeni internazionali come le convenzioni con le quali molto spesso la nostra legislazione, proprio perché non di sistema, non riesce a trovare un paradigma culturale adeguato”. Quando poi, incalza il segretario generale dell’Anf, “vengono fatte delle leggi un po’ pasticciate, un po’ temporanee, succede che il fenomeno lo scarichi a valle, cioè lo metti nelle mani della magistratura, degli avvocati e quindi si regola un fenomeno nella forma inversa” rispetto a quanto bisognerebbe fare. “Nella visione utilitaristica c’è chi fa notare che tra qualche anno” senza immigrati “le pensioni non le paghiamo. Ma tra qualche anno sempre la porta d’Europa saremo”, conclude Di Marco.