Milano – Progettare la città mettendo al centro le donne e le minoranze di genere. Definire lo spazio pubblico, quindi, attraverso una prospettiva più ampia, capace di includere bisogni differenti e di garantire che lo sguardo di ogni persona sia visibile e conti.
È questo l’obiettivo alla base delle camminate esplorative del progetto “Her walks”, uno strumento metodologico che utilizza l’esperienza diretta delle donne per analizzare la qualità dello spazio vissuto, del tessuto sociale, il livello di manutenzione, l’accessibilità, la mobilità e l’illuminazione presenti, e restituire all’Amministrazione suggerimenti e spunti di miglioramento.
Basata sull’urbanistica di genere, questa disciplina punta a pianificare le città indossando lenti di osservazione diverse da quelle tradizionali, garantendo che la voce di tutte e tutti sia rilevante nella definizione dello spazio urbano delle nostre città.
La prima camminata esplorativa a Milano, già usata in altre città europee come Barcellona, promossa dall’Assessorato alla Partecipazione in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Sex and the City, si terrà lunedì 19 dicembre alle 20.30 nel quartiere Niguarda.
Il percorso partirà dalla Cittadella degli Archivi in via Gregorovius, attraverserà alcune strade in direzione di via Ca’ Granda, proseguirà verso l’ospedale Niguarda per poi risalire su via Graziano, via Ettore Majorana, e rientrerà poi su via Ornato passando dal centro storico.
Ad accompagnare le donne saranno l’assessora Gaia Romani e le urbaniste di Sex and the City, Azzurra Muzzonigro e Florencia Andreola, già autrici del Milan Gender Atlas.
Le protagoniste di questa esperienza, venti donne residenti nel quartiere Niguarda, potranno verificare con i loro occhi gli elementi utili a migliorare la percezione di sicurezza e la fruibilità degli spazi pubblici, come l’illuminazione, l’arredo, l’accessibilità, gli alberi e il verde urbano.
“Questo progetto – afferma l’assessora Romani – è nato da una domanda che ci siamo posti, ovvero come far partecipare di più i cittadini, ma soprattutto le donne, nella definizione del futuro della città. È vero, infatti, che la partecipazione alla vita pubblica è nella stragrande maggioranza dei casi tutta maschile, per questo abbiamo voluto uno strumento che riequilibrasse lo sguardo, il peso dei bisogni e portasse alla nostra attenzione sguardi femminili. Il contributo di ogni voce che occupa lo spazio pubblico deve essere considerato perché prezioso nella progettazione delle città e perché ogni luogo dovrebbe essere capace di rispondere a bisogni diversificativi nell’ottica di pari opportunità. Ecco perché questa sperimentazione la consideriamo uno strumento necessario per contrastare le troppe disparità di genere che caratterizzano la società e la sua architettura”.
“È un piacere poter avviare questa prima sperimentazione nel quartiere di Niguarda – dichiarano Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro – che offre una possibilità concreta di costruire un canale di dialogo e collaborazione tra le donne residenti e l’Amministrazione pubblica, affinché l’esperienza quotidiana delle donne possa diventare strumento utile al miglioramento del quartiere. Ci auguriamo che questo sia solo un primo passo verso l’integrazione strutturata di uno sguardo di genere nella progettazione della città”.