A Milano, ospitato dall’Università cattolica, si è tenuto il convegno “Odio online. Caratteristiche e strumenti di risposta”. L’evento è stato organizzato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) del Dipartimento della Pubblica sicurezza, dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) e dalla Coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo della Presidenza del Consiglio, Milena Santerini.
L’incontro è stato indirizzato agli operatori delle Forze dell’ordine e della Pubblica amministrazione, volto all’approfondimento e al contrasto del fenomeno dell’odio online e degli incidenti e dei reati a sfondo discriminatorio generati dallo stesso.
Ha aperto i lavori un videomessaggio del vice capo della Polizia, nonché direttore dell’Oscad, Vittorio Rizzi che ha descritto l’evento come “Un’occasione unica di dialogo e di confronto che ci porterà nuovi stimoli e nuovi suggerimenti per azioni future, perché c’è ancora molto da lavorare tenendo sempre ben presente che odio e discriminazione possono anche palesarsi nel mondo virtuale, ma le vittime sono sempre tragicamente reali”.
Il direttore del Servizio polizia postale Ivano Gabrielli ha descritto il fenomeno degli hater in Rete dal punto di vista giuridico e delle risposte legislative, con un’ottica nazionale ed internazional,e ed ha fornito i dati dei casi trattati nello scorso anno dimostrando come la diffamazione ha rappresentato la forma più eclatante di reato compiuto on line con ben 2.455 casi trattati contro i 203 di stalking, gli 806 di minacce, i 265 di revenge porn ed i 157 di istigazione.
Si sono poi susseguiti i contributi del dirigente responsabile dell’Oscad Elisabetta Mancini e del direttore del Servizio analisi criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza, Stefano Delfini che ha illustrato gli esiti dell’attività di monitoraggio dalla quale è emerso come, durante la pandemia, ci sia stata una recrudescenza delle manifestazioni di odio on line nei confronti delle categorie professionali in prima linea, ovvero giornalisti, amministratori locali, e personale sanitario.
Al convegno hanno partecipato i referenti territoriali Oscad della Polizia di Stato e dell’Arma dei carabinieri delle province della Lombardia nonché funzionari ed operatori della Polizia postale. Collegati online 300 docenti delle scuole di Polizia che insegnano materie dei diritti umani e dei crimini dell’odio.