Milano – Morirono in sei, dopo giorni di agonia. Cinque spettatori che erano all’interno del cinema e un passante che tentò di salvare chi era rimasto dentro il locale avvolto dalle fiamme e dal fumo. Il rogo della sala cinematografica “Eros Sexi Center” di viale Monza 101 torna alla memoria e alla cronaca in occasione del suo 40esimo anniversario per essere riconosciuto da tutti e tutte, dopo anni di oblio, come la strage più grande a Milano compiuta da formazioni di estrema destra dopo piazza Fontana.
Lunedì 15 maggio, proprio davanti a dove un tempo c’era il cinema, il Comune di Milano posizionerà un totem per raccontare cosa accadde. Un tributo della città e delle sue istituzioni in ricordo di un fatto tragico, di quanti morirono e di chi li uccise. Un atto di verità che l’Amministrazione compie nell’ambito del progetto Milano è Memoria, nato nel 2017 proprio per conservare, ricostituire e testimoniare la storia della città e la sua identità.
Sono passati dunque 40 anni da quel 14 maggio. È un sabato come tanti altri, nella sala “a luci rosse” in viale Monza è presente una trentina di persone, tra cui anche chi avrebbe intenzionalmente appiccato l’incendio dopo aver cosparso di benzina il pavimento e le poltrone delle ultime file. Alcuni spettatori riescono a mettersi in salvo. Cinque, prigionieri delle fiamme e gravemente ustionati, muoiono nei giorni successivi. Inizialmente non si pensa ad un atto doloso, ma dopo una settimana arriva la rivendicazione all’Agenzia Ansa di Milano: dietro il rogo ci sono la mente e la mano della formazione neonazista Ludwig che aveva colpito il cinema “a luci rosse” per punire i suoi immorali avventori. Nel messaggio di rivendicazione, in cui compare il motto delle SS “Gott mia uns” (Dio è con noi), è scritto: “Una squadra della morte ha giustiziato uomini senza onore”.
Le indagini della Polizia portano all’arresto e alla condanna dei due esecutori, due rampolli dell’alta borghesia veronese, rei di aver compiuto decine di omicidi con l’intento di ripulire l’umanità da esseri ritenuti inferiori.
Nel tempo la strage viene dimenticata, nessuno ne chiede un ricordo evidente. L’unico momento in cui si torna a parlare delle vittime del cinema Eros è nel 1984, quando Livio Cerasoli, il passante morto nel tentativo di salvare dalle fiamme chi era rimasto dentro, viene insignito della Medaglia d’Oro alla memoria il giorno di Sant’Ambrogio.
Nel maggio del 2021, il Comune riceve dall’Osservatorio democratico sulle nuove Destre costituito da i Sentinelli di Milano la richiesta di porre una targa in ricordo di quanto accadde al cinema Eros. Il 20 aprile di quest’anno la Giunta approva la collocazione di un totem in viale Monza 101, presso lo spazio pubblico antistante lo stabile un tempo sede del cinema.
Alla cerimonia, che si svolgerà lunedì alle ore 11, parteciperanno l’assessore al Welfare Lamberto Bertolé, la giornalista del Corriere della Sera Alessandra Coppola, autrice di un podcast sulla vicenda del Cinema Eros, Ferruccio De Bortoli, Mario Calabresi e Saverio Ferrari.