Mps. Avanti un altro

Con la rottura, al momento, della trattativa Stato-Unicredit per l’uscita dello Stato da Mps e l’ingresso di Unicredit (1), i problemi che prima erano stati buttati sotto il tappeto, ritornano evidenti. Col contorno di una pletora di politici, economisti, soggetti mediatici che ci hanno ricamato (ammiratori e detrattori insieme) che oggi si manifestano con silenzi, ironie, sconfitte, vittorie e ipotesi di vario tipo (2). Un circo mediatico e politico che trova nuovo vigore. Spettatori non protagonisti: risparmiatori e vittime di Mps in questi anni, dipendenti che cominciano a farsi domande, la città e il sistema economico “Siena”.

Una banca, Mps, che ha dominato la scena economica e politica (3) e che si è distinta per tanti prodotti ingannevoli (4), e per non essere mai riuscita a fare da sé e ne è sempre venuta fuori con l’aiuto dello Stato. Banca che oggi è controllata dallo stesso Stato e che, per rispetto di norme e disposizioni comunitarie molto tolleranti fino ad oggi, deve abbandonare.

 

Se la fabbrica di pelletteria di nostro zio a Padova o Pontedera o Lecce o Palermo fosse stata gestita con altrettanta “mano larga”, nostro zio o sarebbe in galera o all’altro capo del mondo in un Paese che non ha estradizione verso l’Italia per reati finanziari. Ma il sistema/metodo bancario italiano – quello in cui le banche non DEVONO mai fallire – non lo consente.

 

E ci risiamo. Ammesso che Unicredit, fatta la mossa, non si accontenti dei pochi miliardi che lo Stato le dà, o ammesso che lo Stato con l’acqua alla gola non trovi nessun altro “straccione” per i pochi spiccioli che ha destinato alla bisogna (5) cosa succederà? Già si legge di possibili proroghe europee alla scadenza entro cui lo Stato avrebbe dovuto mollare… ma non si possono escludere soluzioni di fantasia già sperimentate e nuove (dopo la vicenda – pur se in altro settore, ma con le medesime logiche – Alitalia/Ita, i risultati si possono paventare come solidi).

 

E mentre noi (compreso lo zio che non fugge nei paradisi fiscali o va in galera) non riusciamo a pagare l’affitto e gli stipendi al personale, apprestiamoci al nuovo circo. I personaggi e gli interpreti già li conosciamo. Facciamone tesoro per i soldi che diamo al Fisco e quelli che depositiamo in banca.

ADUC – Associazione Diritti Utenti e Consumatori 

 

1 . non le bastano 8 miliardi: https://www.ilsole24ore.com/art/da-soli-o-un-nuovo-partner-ecco-che-cosa-aspetta-ora-mps-e-unicredit-AEnOUBs

2 – per gli appassionati sul tema consigliamo di risentirsi interventi e slogan della recente campagna elettorale senese per un seggio del Parlamento, conquistato dal segretario Pd Enrico Letta.

3 – alcuni l’hanno definita bancomat del Pci-Pds-Pd

4 – MyWay 4You i più noti, che ancora mietono vittime: https://investire.aduc.it/lettera/piano+finanziario+4you_306302.php

5 – sembra che qualcuno si sia già fatto avanti… tanto, male che vada, si sa dove si va a parare…