Secondo l’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio la spesa complessiva sarà di 350 milioni di euro, pari in media a 70 euro a testa. Sono 77mila i ristoranti che alzeranno le serrande il 25 dicembre, il 65,1% del totale.
A pochi giorni dalla festa più importante e sentita dell’anno le cucine di 77mila ristoranti italiani sono in piena attività per farsi trovare pronte ad accogliere i 4,9 milioni di italiani (500mila in più rispetto allo scorso anno) che hanno deciso di consumare il pranzo di Natale fuori casa. La stima è dell’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, che vede dunque il prossimo come il Natale del ritorno alla normalità con il numero di persone attese nei ristoranti che torna ai livelli pre-pandemia. La spesa complessiva prevista per menu prevalentemente “all inclusive” è stimata in 350 milioni di euro. A testa, in media, fanno 70 euro, ma si può anche spendere meno nel 23,4% dei ristoranti che proporrà soluzioni sui 50 euro e di più nel 15,3% dei locali in cui il pranzo sarà offerto a più di 80 euro. Resta però che ad aprire i battenti sarà non più del 65,1% dei ristoranti contro il 71,8% del 2019 e, dato in fin dei conti sorprendente, il 67,6% dello scorso anno..
“È probabile che le cause di questa dinamica dipendano – spiega Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio – da un lato dall’oggettiva difficoltà di reperire personale che da qualche anno caratterizza il mercato del lavoro di questo settore, ma dall’altra anche dalla volontà di imprenditori che sono direttamente coinvolti nelle aziende di “staccare la spina” almeno in una giornata particolare come il Natale per consentire a loro stessi e ai collaboratori di trascorrere la festa con i propri familiari. Anche così si aiuta il processo verso una maggiore conciliazione tra vita e lavoro di cui il mondo della ristorazione ha enorme bisogno”.