Come già denunciato dal Codacons, i rincari di prezzi e tariffe si abbatteranno sulle prossime festività, rendendo il Natale più “salato” per le famiglie italiane. L’associazione ha però realizzato una indagine per capire quali saranno le città italiane che risentiranno maggiormente degli aumenti dei prezzi al dettaglio per quelle voci tipiche delle feste di fine anno: beni alimentari, bevande alcoliche, abbigliamento e ristoranti.
Rielaborando gli ultimi dati definitivi dell’Istat sull’inflazione, il Codacons piazza Cosenza in testa alla classifica delle città italiane dove pranzi e cenoni subiranno i rincari più pesanti: qui infatti i prezzi dei prodotti alimentari aumentano del 17,4% rispetto allo scorso anno. In seconda posizione si colloca Olbia (+16,6%), seguita da Catania (+16,4%), Grosseto (+16,2%), Viterbo, Macerata e Pistoia (+16,1%), Imperia (+16%).
Non c’è festa, però, senza brindisi, ed ecco che per le bevande alcoliche (vini, spumanti, liquori, ecc.) Grosseto e Livorno sono le città che subiscono gli aumenti maggiori (+10,2%) seguite da Modena (+9,9%) e Avellino (+9,8%).
I prodotti di abbigliamento si confermano anche quest’anno tra i regali preferiti dagli italiani da destinare ad amici e parenti, e per tali beni i rincari più forti si registrano a Imperia (+8,3%) seguita da Belluno (+7%), Piacenza (+6,8%) e Macerata (+6,4%). Chi decide invece di regalare elettrodomestici e prodotti per la casa, spende il 10,2% in più a Roma, Arezzo e Livorno, città che registrano i maggiori incrementi per tale tipologia di regali.
Ultima nota dolente, i ristoranti: gli aumenti più sostanziosi investiranno chi sceglierà di passare Natale o Capodanno seduto al tavolo di un ristorante a Viterbo, dove i listini dei menu aumentano in media del 12,4% rispetto allo scorso anno; al secondo posto Cosenza con un +11%, seguita da Trento (+10,5%), Olbia (+10,3%) e Palermo (+10,1%).