NEL LABIRINTO SEGRETO DELLA CAPITALE: ALLA SCOPERTA DELLE MERAVIGLIE SOTTERRANEE

Sotto il passo di chi cammina per le vie di Roma ci sono le memorie e i luoghi quotidiani delle epoche precedenti, strati di terra che separano centinaia di anni e che fanno riemergere le antiche rovine di posti che una volta erano pieni di vita. Un viaggio nella Roma meno conosciuta, a riparo dalle calde giornate estive, che vale la pena assaporare passo dopo passo, tornando poi in superficie e godendosi il proprio soggiorno all’Eitch Borromini, storico edificio dal fascino unico che offre ai suoi ospiti un’esperienza privilegiata con vista su Piazza Navona.

Roma, con la sua eterna bellezza e storia millenaria, affascina da sempre i visitatori di tutto il mondo che desiderano ammirare le sue piazze e i suoi monumenti. Ciò che si può osservare in superficie, però, non è che una piccola parte del vasto e ricco patrimonio che si cela sotto le strade trafficate della capitale. Teatri, cave, cripte, grotte, passaggi segreti e rifugi antiaerei: il viaggio nella Roma sotterranea è intrisa di misteri e curiosità che vale la pena scoprire e approfondire. Per addentrarsi in queste storie, talvolta occorre indossare un caschetto e visitare gli scavi archeologici, guidati dalla luce di una torcia. Altre volte invece basta sapere da quale scala scendere e altre ancora bisogna attendere la rara occasione di aperture straordinarie al pubblico.

La prima tappa per prendere confidenza con il sottosuolo romano è il celebre Labirinto di Roma, che si estende per 5 km di gallerie, di cui 1,5 visitabili a piedi e in bicicletta. Esso si trova all’interno del meraviglioso Parco dell’Appia Antica e raccoglie testimonianze che vanno dal I secolo d.C ai primi del novecento. In epoca romana fu necessario costruire sempre più opere abitative e infrastrutture capaci di sostenere l’incremento demografico della città: nacquero così queste gallerie, utili a disporre di una grande quantità di materiale da costruzione. Questa fitta rete divenne poi la casa di molte famiglie di schiavi che lavoravano giorno e notte, fino a trasformarsi nei secoli in passaggi segreti e poi in catacombe. Una valida alternativa, fresca e curiosa, per trovare ristoro dalle calde giornate afose e passeggiare all’ombra della terra, imparando qualcosa dal passato.

Un altro luogo dal fascino unico è il sito delle cave sotto al Tempio del Divo Claudio al Celio, famoso per i suoi laghetti: questo percorso si trova sotto il gigantesco podio che la moglie Agrippina fece realizzare in onore del defunto marito e imperatore. Si accede dal lato occidentale, scendendo una scala che porta al livello di camminamento dei romani e trovandosi davanti a grotte di tufo, materiale con cui furono costruiti molti edifici della zona, pozzi e perfino dei laghetti. Poco distante, c’è un altro luogo particolare e altrettanto magico da esplorare con visite guidate ad hoc a maggio 2024: si tratta del Ninfeo degli Annibaldi, i resti probabilmente di un’abitazione aristocratica del I sec. a.C. che si articolava sul Colle Oppio.

Scendendo una scala a chiocciola ci si trova davanti a delle bellissime decorazioni in conchiglie, pietra pomice e ghiaia, dalle figure geometriche e dal tocco naturale che ricordano una grotta. Un’apertura straordinaria, tanto quanto quella della catacomba di Vigna Randanini, scavata nel fianco di una collina fra la Via Appia Antica e la Via Appia Pignatelli. Fu la seconda catacomba ebraica di Roma ad essere casualmente ritrovata e si compone di un tunnel di gallerie con cubicoli decorati da affreschi molto belli e i tipici kokhim, tombe a forno che si sviluppano perpendicolarmente alla parete della galleria, tipiche delle zone di Israele e della Palestina.

Infine meritano una visita anche i bunker di Mussolini e quello dei Savoia: i primi, tre in tutto quelli conosciuti, sono i rifugi antiaerei che Mussolini fece costruire durante la guerra (uno incompiuto sotto Palazzo Venezia, gli altri situati sotto Villa Torlonia e sotto il Palazzo degli Uffici all’Eur); il bunker dei Savoia invece, restaurato recentemente, risale agli anni fra il 1940 e il 1942 e si trova invece a villa Ada. Questo è caratterizzato dal fatto di avere un ingresso carrabile, che permetteva di entrarvi direttamente a bordo di un’autovettura per trovare riparo dai bombardamenti.